in

Cosa vedere nella Sardegna del sud

- - 14 commenti

 Grotte di Is Zuddas

A parte alcune spiagge bellissime, la Sardegna del Sud ha anche diversi posti interessanti da visitare, graziose cittadine, siti di interesse culturale, grotte e siti di carattere post industriale/minerario, oltre a tante bellezze naturali.

Cosa vedere nella Sardegna del Sud

Probabilmente per visitare la Sardegna del sud arriverete a Cagliari o con l'aereo, ed in questo caso credo che sia necessario noleggiare una macchina, oppure in traghetto ed in questo caso potrete portare anche la vostra.
Per visitare la Sardegna del sud abbiamo deciso di avere due basi diverse, una per la parte ovest e l'altra per la parte est.
Nella parte ovest abbiamo deciso di alloggiare più verso l'interno, precisamente a Santadi, a Villa Santadi, un'ex carcere riconvertito in hotel che è stata un'ottima base per muoversi. Questo ci ha permesso anche di risparmiare parecchio rispetto ai costosi alberghi/resort della costa.
Invece ad est siamo stati al Villas resort hotel a Castiadas, struttura bellissima, nelle vicinanze di Costa rei e a pochi minuti da Villasimius e dalle splendide spiagge della costa, tutte facilmente raggiungibili.
Abbiamo dedicato un giorno in più (quattro) alla costa ovest, dove c'è più da vedere, mentre tre notti le abbiamo dedicate alla costa est dove c'è meno da vedere, ma il mare merita un sacco.

Iniziando da ovest, andando verso est, vediamo quali sono i principali punti di interesse e siti da visitare nella Sardegna del Sud.
Verificate sempre sui siti ufficiali i giorni di apertura e gli orari che possono cambiare nel tempo e a maggior ragione possono subire variazioni in questo periodo del covid-19.
Inoltre vi consiglio di prenotare sempre con anticipo le vostre visite. Noi siamo stati in Sardegna  nella seconda settimana di Settembre e a volte abbiamo avuto difficoltà a trovare libero l'orario da noi scelto.
Questo vi aiuterà anche a programmare meglio le giornate.
Di solito abbiamo fatto un mix tra visite e spiagge per ottimizzare gli spostamenti.

Sulla mappa a fine post trovate i posti da non perdere indicati con una stellina di colore arancione, mentre quelli "secondari" sempre con una stellina ma di colore giallo.

 

 

Su Nuraxi di Barumini


(Orario: 9-20 d'estate mentre negli altri mesi man mano l'orario si accorcia fino alle 17.
Le visite guidate partono ogni 30 minuti, ci sono anche in inglese).
A 50 minuti di macchina da Cagliari, nel centro della Sardegna del sud, ma più verso l'interno dell'isola, si trova un sito nuragico di grande interesse e bellezza: Su Nuraxi a Barùmini. Il bigliettto è abbastanza caro, costa infatti 14 Euro a persona e questo perché include anche altre visite: Casa Zapata, un polo museale all'interno di un palazzo nobiliare sotto il quale c'è un nuraghe (visite guidate ogni 30 minuti che durano circa 30 minuti) ed il Centro Giovanni Lilliu, centro culturale di informazione e di promozione del territorio dedicato al Prof. Lilliu che ha avuto un grande ruolo nel riportare alla luce queste testimonianze del passato.
Ma il sito di maggior interesse è Su Nuraxi Barumini (attenzione che l'accento va sulla u). Anche qui la visita si effettua solo tramite visita guidata che dura circa un'ora.

E' un sito nuragico molto complesso in quanto è stato abitato continuativamente per 2000 anni, quindi è anche molto cambiato nel tempo. Nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio UNESCO.
Il Nuraghe centrale a torre di forma tronco-conica è crollato, ma doveva essere alto 18 metri. Era costruito a secco e probabilmente sorgeva a protezione di un pozzo d'acqua. Successivamente gli furono costruite intorno 4 torri per raffozzarne la difesa. Era comunque un simbolo di potere che si poteva vedere anche da lontano.

Successivamente venne militarizzato con la costruzione di un doppio muro di 3 metri di spessore. Successivamente ancora tutto intorno al nuraghe furono costruite delle capanne con la funzione di abitazioni private. Ancora oggi se ne può ammirare la struttura in pietra della base. Alcune presentavano all'interno anche una roccia che serviva come macina della farina visto che tutto intorno, nella zona della Marmilla, si coltivava anche il grano.

E' una bellissima testimonianza di attività dell'uomo all'epoca dell'età del bronzo. Pensate che in Sardegna sono stati ritrovati tra i 7 e gli 8 mila nuraghe.
Sito ufficiale di su Nuraxi a Barumini

Su Nuraxi di Barumini

Su Nuraxi di Barumini

Su Nuraxi di Barumini

Su Nuraxi di Barumini

 

 

San Gavino Monreale


Nelle vicinanze di Su Nuraxi a Barumini, ma spostandosi più verso la costa, merita una sosta San Gavino Monreale. Questa cittadina è famosa soprattutto per due motivi, la produzione dello zafferano ed i murales che abbelliscono il centro storico. In città troverete diversi murales dedicati anche allo zafferano e dei punti vendita per acquistarlo. I murales sono un po' sparsi per tutto il centro e quindi vi segnalo queste strade e piazze dove li troverete: Via Trento, vicino alla chiesa di Santa Chiara sulla SP4 e soprattutto in via Eleonora d'Arborea. Ma tanti altri li troverete anche fuori dal centro. Comunque ho indicato sulla mappa che trovate a fine post i luoghi che ho citato. 

San Gavino Monreale-Chiesa

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

San Gavino Monreale-Murales

 

 

Miniera di Montevecchio


(Orario: 9:30-13 e 15-18:30. Verificare sul sito ufficiale della miniera di Montevecchio i giorni di apertura e gli orari.)
La visita alla Miniera di Montevecchio è possibile attraverso diverse tipologie di percorso. E' consigliato l'uso di scarpe comode, mentre in questo periodo di covid è obbligatorio l'uso della mascherina. C'è il percorso Levante, di circa 1h e 40 min che porta alla scoperta dei tanti fabbricati e della parte museale.
Il percorso Palazzina della direzione porta invece alla scoperta di Officina, Fonderia, Forge e Sala Modelli che davano supporto all'attività mineraria, fornendo ciò di cui si aveva bisogno.
Il Percorso Piccalinna dura circa 45 minuti e porta alla visita dell'area intorno al Pozzo di San Giovanni e alla sala argano e a quella che ospitava i compressori. La macchina di estrazione, volendo, potrebbe ancora funzionare.
Il percorso Sant'Antonio porta alla visita delle aree nei dintorni della torre merlata di estrazione. Oltre alla sala argani e compressori, permette la visita anche degli alloggi degli operai e dell'ex deposito dei minerali e dura circa 1 ora. Infine c'è il percorso della galleria Anglosarda, una galleria di circa 1 km di lunghezza che non serviva solo al passaggio e al trasporto ma serviva proprio all'estrazione.

 

 

Tempio di Antas-Sardus Pater


(Orario: 9:30-19:30)
Il Tempio di Antas-Sardus Pater del I sec. a.C. è dedicato al Sardus Pater Babai, guerriero e progenitore sardo.
Siamo nella Valle di Antas, tra Iglesias e Fluminimaggiore e qui troviamo anche i resti di una civiltà nuragica, segno della presenza dell'uomo già nell'età del bronzo e 3 tombe a pozzetto dell'età del ferro.
Inoltre sono presenti segni di un culto cartaginese.
Sito ufficiale del Tempio di Antas-Sardus Pater.

 

 

Grotta di Su Mannau


(Verificate gli orari sul sito ufficiale della Grotta di Su Mannau. Si dà precedenza alle prenotazioni.)
La grotta di Su Mannau è una delle grotte della zona intorno ad Iglesias che si può visitare. Presenta una parte archeologica ed una speleologica.
La parte turistica comprende la visita alla sala archeologica, lunga 70 metri e larga 8-10 metri che nel tempo ha avuto funzione di luogo di culto, testimoniata anche dalla presenza di lucerne votive, ma anche di riparo per i pastori.

 

 

Grotta di San Giovanni


La Grotta di San Giovanni ha la particolarità di essere carrozzabile; qui infatti fino al 1999 potevano circolare le macchine, ed è anche la più lunga carrozzabile al mondo. C'è una parte turistica, lunga 850 metri e una speleologica con la quale si arriva a 3920 metri di percorribilità. In questa grotta sono stati trovati reperti di epoca neolitica e bizantina.
Potete verificare gli orari ed i giorni di visita sul sito ufficiale della Grotta di san Giovanni.

 

 

Iglesias


Iglesias è senza dubbio una delle cittadine più carine ed interessanti che abbiamo visitato nella parte sud occidentale della Sardegna. A parte Cagliari infatti non sono presenti grandi città nel sud della Sardegna.
Il consiglio che vi dò per visitare Iglesias è di non entrare con la macchina all'interno del centro storico, ma di parcheggiarla all'esterno, per poi addentrarsi a piedi negli stretti vicoli, pieni di macchine parcheggiate ovunque che non rendono agevole muoversi e trovare un parcheggio. Noi abbiamo parcheggiato in Viale Vittorio Veneto.

In centro ci sono delle chiese interessati da visitare; prima tra tutte la Cattedrale di Santa Chiara d'Assisi che si trova in piazza Municipio ed è l'unica Cattedrale al mondo dedicata a Santa Chiara. In stile romano gotico, fu edificata nel XIII secolo. Divenne Cattedrale nel 1503.
Poi c'è la Chiesa di San Francesco, in piazza San Francesco, in stile gotico catalano del XVI secolo. E' costruita con una pietra vulcanica locale, la trachite. Presenta una navata unica con 7 cappelle per ogni lato. Ospita anche un organo a canne della scuola napoletana.
Merita una visita anche la Chiesa della Madonna delle Grazie, la cui facciata testimonia i cambiamenti avvenuti del tempo. La parte più bassa risale all'epoca pisana (XIII secolo), quindi c'è la parte di epoca aragonese ed infine l'ultima, più recente, di epoca settecentesca.
Dopo aver visitato queste belle chiese ed essersi persi per i vicoli del centro, consiglio di raggiungere la commerciale e pedonale via Giacomo Matteotti che è abbellita con una installazione di ombrelli colorati che volteggeranno sulle vostre teste.

Iglesias

Iglesias

Iglesias-Ombrelli colorati in via Giacomo Matteotti

Iglesias-Ombrelli colorati in via Giacomo Matteotti

Iglesias-Piazza e pasticceria Lamarmora

 

 

Porto Flavia


(Orario: 10-19 tutti i giorni)
Uno dei siti più visitati e di maggiore interesse della Sardegna sud occidentale è Porto Flavia. Pur trovandoci in zona mineraria, non siamo all'interno di una miniera bensì di un tunnel che fu scavato a supporto della miniera di Masua per facilitare e velocizzare il carico del materiale estratto dalle miniere. Anche questo sito si visita solo tramite visita guidata che consiglio di prenotare con anticipo.

Il progetto fu dell'ingegnere veneziano Cesare Pacelli che intuì che qui si poteva creare una struttura per caricare direttamente sulle navi il risultato dell'estrazione delle miniere di Iglesias e Montevecchio, soprattutto piombo e zinco. Furono costruite due grotte una sopra l'altra e di lato alla grotta superiore furono create delle grosse cavità dove un trenino elettrico sversava il materiale che poi dal tunnel inferiore, grazie ad un enorme braccio di ferro che si protendeva verso il mare (che oggi non c'è più), si caricava direttamente sulle navi.

Per arrivare a Porto Flavia si percorre un ultimo tratto di sterrato in salita di circa 1 km e mezzo partando dalla strada principale. Attraversate il ponticello per arrivare al piccolo parcheggio. Risaliti alla biglietteria, prenderete i biglietti (costo 10 Euro a persona) e vi daranno una cuffietta da mettere sotto l'elmetto di protezione per la testa. Sono richieste scarpe chiuse. Se non le avete, potete noleggiarle.

La guida vi porterà per 600 metri all'interno del tunnel, lungo i binari dove camminava il treno per arrivare alla terrazza panoramica di fronte alla quale si può ammirare il faraglione calcareo del Pan di zucchero. Probabilmente al mattino e fino alle ore centrali della giornata avrete la luce migliore, prima che il sole inizi a scendere di fronte.
Era proprio il pan di Zucchero, con la sua mole, a rompere le eventuali correnti d'acqua dovute al maestrale e a rendere placide le acque per il carico.
Quindi si fa ritorno per altri 600 metri alla zona di partenza dove si riconsegneranno i caschetti. Giù allo sterrato troverete la spiaggia di Bega sa Canna e poi quella di Masua.
Sito ufficiale di Porto Flavia. I biglietti si possono anche acquistare on line, ma solo fino al giorno precedente alla visita.

Vista da Porto Flavia

Porto Flavia

Porto Flavia

Porto Flavia

Porto Flavia-Vista sul Pan di zucchero

Porto Flavia

 

 

Monte Sirai


Il Monte Sirai è la sede di una estesa area archeologica edificata dai fenici di Tiro. L'avvvio degli scavi fu dovuto ad un ritrovamento occasionale di una figura femminile scolpita su una stele. Il sito risulta abitato sin dal Neolitico come testimoniano alcune torri nuragiche, poi arrivarono i fenici ed infine i cartaginesi. Era sostanzialmente un centro abitato che sorgeva intorno al Mastio. Qui è presente anche una necropoli punica ipogea.

 

 

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu


(I visitatori devono prenotare obbligatoriamente la visita telefonicamente al numero +39 0781 62727, attivo durante i giorni e gli orari di apertura della biglietteria , ovvero: 10.00 – 17.00 fino al 20 Giugno; 10.00 – 18.00 dal 21 Giugno.
Dal 21 Giugno al 20 Settembre, visite guidate (max 8 persone): tutti i giorni, ore 10.15 – 11.30 – 12.45 – 15.00 – 16.30 – 17.45)
Visto che siamo in piena zona mineraria, merita una visita a Carbonia il Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu. Per visitarla sono richiesta scarpe chiuse, non serve una giacca all'interno della miniera. La visita guidata dura circa 1 ora.

Entrate all'interno del sito e percorrete tutta la strada interna fino al grande parcheggio. Da qui avrete accesso alla biglietteria. Il biglietto per visitare la sola miniera costa 8 euro, ma è possibile anche fare un biglietto cumulativo per visitare altre attrazioni a Carbonia e dintorni (Museo del Carbone, Museo Paleontologico PAS “E.A. Martel”, Parco Archeologico Monte Sirai, Museo Archeologico Villa Sulcis).
Potete anche anticiparvi rispetto alla partenza della visita guidata per visitare il museo adiacente alla biglietteria dove troverete anche le docce, gli armadietti dei minatori visto che era la sede della Lampisteria. Inoltre potete andare a vedere le due torri di estrazione che sono all'esterno. Vicino a quella di destra è stata ricollocata anche la motrice di un treno che poi trasportava il carbone a Sant'Antioco da dove veniva poi imbarcato sulle navi.

La visita parte dal museo ed inizia dalla sala argani, davvero impressionante. La guida ci dice che la miniera fu attiva dal 1939 al 1964. Inizialmente era esterna all'abitato di Carbonia, ma alla fine le gallerie arrivarono fin sotto la città. Qui lavorarono fino a 18000 lavoratori, di cui il 20% veniva da fuori Sardegna, ed ogni giorno erano impiegati 12000 lavoratori su tre turni. Le condizioni di lavoro di chi estraeva non erano delle migliori, tra rumore dei martelli pneumatici, polvere e caldo. Difatti l'aspettativa di vita non era lunghissima. Era comunque un'attività lavorativa pericolosa anche per le malattie respiratorie che si sviluppavano quando non si lavorava con le necessarie protezioni. Qui morirono 357 persone per i crolli e 2500 persone svilupparono malattie polmonari in 25 anni.

La guida ci spiega esattamente come avveniva e come avviene lo scavo per l'estrazione del carbone. Oggi fanno tutto le macchine, anche sostenere la cavità da cui si estrae il cabone con dei ponteggi idraulici e non più di legno, che poi, una volta rimossi, portano al crollo delle gallerie scavate.

Carbonia

Carbonia

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

Carbonia-Museo del carbone-Grande miniera di Serbariu

 

 

Necropoli di Locci Santus


Siamo nella zona di Locci Santus. Qui sorge una delle tante necropoli della zona che ha rivelato fino ad ora 13 tombe ipogee, ma è probabile che ce ne siano ancora altre nascoste dalla vegetazione.

 

 

Isola di San Pietro-Carloforte


Una delle escursioni che si possono fare dal sud della Sardegna è quella all'Isola di San Pietro che è raggiungibile con il traghetto da Calasetta, sull'isola di Sant'Antioco e da Portovesme. Qui si possono visitare la città di Carloforte, l'interno dell'isola e le sue coste con diverse spiagge.

 

 

Isola di Sant'Antioco


Pure essendo un'isola, Sant'Antioco è comodamente collegata alla Sardegna tramite un ponte. Anzi, quasi non vi sembrerà di andare su un'altra isola. Sono due le zone più sviluppate da visitare, Sant'Antioco appunto, appena arriverete sull'isola, dove vedere la Basilica di Sant'Antioco martire e dove passeggiare la sera per il centro pedonale e poi nel nord, Calasetta. Qui troverete anche diversi ristoranti di pesce dove mangiare. Inoltre ci sono anche diverse belle spiagge sull'isola tra le quali segnalo quella di Maladroxia e quella di Coaquaddus.

Isola di Sant'Antioco

Isola di Sant'Antioco-Tramonto da Calasetta

 

 

Necropoli di Montessu


(Orario 9-19. Chiuso il lunedì. Visite guidate alle 9:30-11:30-15:30-17:00)
Una delle necropoli più interessanti da visitare è senza dubbio la necropoli di Montessu. Siamo a breve distanza da Santadi e da Villaperuccio. Arrivati nel comodo parcheggio del sito archeologico, troverete la biglietteria (ed i bagni). Qui dovrete compilare una autocertificazione sullo stato di salute a causa del covid-19.

La vera partenza della visita guidata però non è da questo parcheggio ma da uno più in alto, raggiungibile a piedi o con la macchina lungo una strada lastricata dove passa una sola macchina (ci sono un paio di piazzole in caso di incrocio). Arrivati al secondo parcheggio dovrete salire un po' di scale fino a che arriverete su un pianoro dove vi aspetterà la guida. Da qui si parte all'esplorazione del sito che si sviluppa in una sorta di anfiteatro naturale su una superficie di 50 ettari.
Qui sono conservate circa 35-40 domus de Janas dell'epoca prenuragica/neolitica. Il sito è stato attivo per un periodo lunghissimo (dal 3000 a.C. circa al 1700 a.C. circa). La particolarità di questo sito è che qui ritroviamo tutte le tipologie di tombe possibili: la tomba a forno, a corridoio, a pozzetto e a santuario.

Era fondamentalmente un luogo di sepoltura. Qui abbiamo visto la tomba della Dea Madre, riconoscibile dalle spirali incise, simbolo della vita e del ciclo vitale, sulle pareti. Purtroppo la volta è crollata ad opera dei laccaius. La struttura era simile alle case dei vivi. Infatti all'interno veniva posto il defunto assieme al corredo funerario e c'era anche una porta verso l'aldilà.
Poi abbiamo visitato la tomba a Santuario, per i grandi riti funebri. Infatti questo è stato considerato solo un luogo di passaggio, una camera di purificazione visto che avveniva anche la scarnificazione prima del culto e poi della sepoltura.
Interessanti anche le tombe a pozzetto. Dall'altra parte del sito merita in particolare una tomba a pozzetto dedicata al Dio Toro come lasciano intuire le diverse corna che si possono vedere al suo interno.
Per tornare al secondo parcheggio si può fare la stessa strada all'inverso, oppure si può scendere lungo la vecchia strada preistorica che è stata mantenuta.

Necropoli di Montessu

Necropoli di Montessu

Necropoli di Montessu

 

 

Area archeologica di Pani Loriga


L'area archeologica di Pani Loriga è liberamente visitabile, sono richieste solo scarpe chiuse, da ginnastica o da trekking. Si possono anche effettuare visite guidate rivolgendosi al Museo archeologico di Santadi. Il biglietto per la visita costa 7 Euro e comprende anche l'ingresso al museo archeologico di Santadi e al Museo etnografico di Santadi. Era una colonia fenicia del VII secolo a.C. come testimonia la ceramica qui ritrovata e serviva per controllare il territorio e per sfruttrane le risorse. Qui si trova una necropoli di circa 150 tombe a fossa.

 

 

Grotte Is Zuddas


(Orario di apertura: 10-12:30 e 14:30-17:15.
Visite guidate alle: 10.30, 11.15, 12.00, 12.30, 15.00, 15.45, 16.30, 17.15.)
Questa parte del sud ovest della Sardegna è ricca di grotte. Noi abbiamo visitato le grotte Is Zuddas, vicine al centro abitato di Santadi dove abbiamo alloggiato.

 Potete lasciare la macchina nell'ampio parcheggio da cui potete raggiungere il bar e la biglietteria. Le grotte si visitano esclusivamente con delle visite guidate. Dall'area del parcheggio, salendo delle scale, arriverete all'ingresso delle grotte. All'interno è freschetto (16 gradi ed umidità dell'80-90%), quindi nel caso mettetevi qualcosa di più pesante, ma si sta bene anche a mezze maniche. All'inizio era una cava di alabastro e quindi si usava la dinamite e questa è la ragione per la quale a volte mancano le punte alle stalattiti nella prima sala. Gli altri danni sono naturali, causati soprattutto dall'acqua. Tutta la grotta è lunga 2 km, la parte turistica 500 metri e ogni sala ha un nome diverso. 

Abbiamo infatti la sala della medusa, la sala delle erosioni o del cuore, la sala dell'organo, la più grande. All'interno si trova anche un presepe. Bellissimi i cristalli di aragonite che brillano e sono ben visibili. L'ultimo crollo naturale è avvenuto tra 10000 e 40000 anni fa. Poi c'è anche la sala del teatro. La guida si divertirà a farvi riconoscere varie figure e personaggi come Homer Simpson, un Buddha, Biancaneve e...14 nani. Bellissima l'ultima sala delle eccentriche con le aragonite.
Terminata la visita, si esce dallo stesso ingresso.

Grotte Is Zuddas

Grotte Is Zuddas

Grotte Is Zuddas

 

 

Teulada


Durante la nostra visita abbiamo fatto un giretto anche a Teulada che non è imperdibile. Su Piazza Martiri troverete il punto informazioni turistiche dove potersi documentare su cosa vedere a Teulada ma anche nei dintorni. Vi daranno una mappa di Teulada che si snoda soprattutto attorno alla chiesa parrocchiale Vergine del Carmine.

Teulada

Teulada

Teulada

 

 

Area archeologica di Nora


(Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 20. Visite guidate ogni ora)
Uno dei siti archeologici più belli e più famosi del sud della Sardegna è l'area archeologica di Nora, a 45 minuti di macchina da Cagliari. Percorrete tutto il viale Nora e parcheggiate all'ultimo parcheggio prima della rotonda per tornare indietro o in uno precedente se pieno (qui c'è anche una bella spiaggia libera e quindi potrebbero essere pieni i parcheggi d'estate). Costo de parcheggio: 1 Euro l'ora o 6 Euro per tutta la giornata. Considerate l'orario di inizio della visita guidata che dura 1 ora. Il sito è anche visitabile liberamente con audioguida scaricabile su cellulare. Del sito è stata fatta anche una bellissima ricostruzione in 3 D ed in futuro potrà essere visitato in questo modo anche dall'interno per vedere come era il sito all'epoca.

Il biglietto costa 5 Euro senza la guida e 6 Euro con la guida con gruppi massimo di 20 persone.
Siamo molto vicini alla Tunisia ed in questa zona c'erano dei porti naturali che permettevano l'attracco in tranquillità da est o da ovest a seconda dei venti.
Fu fondata dai fenici, poi arrivarono i cartaginesi ed infine i romani. Alla fine fu abbandonata proprio perché troppo difficile da difendere, nonostante le torrette di avvistamento che caratterizzano tutta la costa della Sardegna. Ancora oggi sono in corso degli scavi da parte di 4 Università.

La particolarità del sito è che non ha la struttura classica della città romana. Il Foro infatti si trova affacciato sul mare e non al centro della città. Il nome Nora può essere collegato alla radice dei nuraghe o al termine fenicio che indica la luce. Qui è presente l'unico teatro romano in Sardegna che poteva ospitare fino a 100 persone. C'erano due quartieri ben distinti, quello artigianale e quello delle case cartaginesi realizzate con diverse tecniche di costruzione. Ci sono i resti di un acquedotto nelle vicinanze e c'erano 4 terme in città dove abbondava l'uso del marmo di Carrara. I mosaici, ancora ben visibili, erano realizzati con pietra locale come stanno a dimostrare i colori delle tessere usate. C'è anche una bella strada romana che portava al tempio di Esculapio. All'interno delle ville patrizie, sui mosaici è possibile riconoscere un motivo a barca con un cuore all'interno. Bello il tempio di Tanit, in posizione panoramica, come anche l'area del mercato e del macello.

Area archeologica di Nora

Area archeologica di Nora

Area archeologica di Nora

Area archeologica di Nora

Area archeologica di Nora

Area archeologica di Nora

 

 

Cagliari


Cagliari è l'unica grande città del sud della Sardegna e per questo ho scritto un post a parte su cosa vedere a Cagliari in una giornata.

Piazza Carlo Alberto-Cagliari

Vista da Via del Fossario-Cagliari

Cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia-Cagliari

Nella parte est del Sud della Sardegna si va prevalentemente per il mare e le spiagge bellissime, c'è poco di interessante e veramente meritevole di visita, ma comunque vi segnalo alcuni siti (da vedere magari in una giornata di cattivo tempo).
Qui potete leggere il nostro post su Le spiagge più belle della Sardegna del Sud.

 

 

Dolianova-Cattedrale di San Pantaleo


Dolianova si trova a mezz'ora di macchina da Cagliari e merita una visita per la Cattedrale di San Pantaleo, uno dei più importanti monumenti romanici della Sardegna costruita in arenaria. Come sta a dimostrare la vasca battesimale di epoca paleocristiana situata sotto il presbiterio, la chiesa era legata al culto cristiano già dal VI secolo. Per arrivare alla chiesa, si passa sotto un arco da Via Vescovado. All'interno presenta 3 navate.

 

 

Parco archeologico di Pranu Muttedu


(Orario: 8:30-20 d'estate e 8:30-18:00 d'inverno. Sono possibili visite guidate anche in inglese, francese e tedesco. Costo del biglietto: 5 Euro)
Si trova a 50 minuti di macchina a nord di Cagliari il parco archeologico di Pranu Muttedu. Gli scavi svolti negli anni '80 hanno riportato alla luce una serie di oggetti di cultura Ozieri risalenti al Neolitico (circa 3000 anni a.C.). Sul sito sono stati ritrovate tombe e menhir che fanno pensare ad un uso sepolcrale e rituale di questa zona. Qui si trovano ben 60 menhir, a coppia, allineati o in gruppi. Il sito è grande circa 200 mila metri quadrati e presenta le tipica vegetazione mediterranea.
Sito ufficiale del parco archeologico di Pranu Muttedu.

 

 

Menhir di Piscina Rei


Sono un complesso di 22 Menhir quelli di Piscina Rei, privi della punta e realizzati in granito. Solo 5 hanno mantenuto la loro posizione originaria.

 

 

Nuraghe Scalas


Su un'altura che domina Muravera è presente il Nuraghe Scalas circondato da Menhir che fungevano da calendario stagionale. I menhir sono più di 40 e sono in gruppi o allineati.

 

 

Menhir Cuili Piras


Il complesso megalitico del Menhir Cuili Piras è formato da 53 menhir.

 

 

Torre dei dieci cavalli


La torre dei dieci cavalli è detta anche Torre della puerta perché costruita in epoca spagnola nella parte superiore di una porta cittadina, a difesa del territorio di Muravera, lungo la costa. Era presidiata da 10 cavalieri che avevano il compito di partire a cavallo per dare l'avviso di eventuali incursioni e da ciò prende il nome.

 

 

Muravera


A Muravera potrete vedere il Portico Petretto e la Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari.

 

 

Villasimius


A parte essere una buona base per visitare questa zona sud orientale della Sardegna, vista anche la vicinanza a bellissime spiagge della zona, in alternativa ai resort sulla costa, Villasimius si presta bene anche per una passeggiata serale lungo la strada pedonale che la sera viene chiusa al traffico e si può girare tranquillamente per negozi di souvenir e di specialità alimentari locali o programmare un'escursione organizzata in zona.

Villasimius

 

 

Mappa della Sardegna del Sud

Di seguito trovate la mappa della Sardegna del Sud con indicati tutti i punti di interesse di cui vi ho parlato in questo post, ma anche le spiagge più belle della Sardegna del Sud e quelli di Cagliari.

Potete anche leggere il post dedicato alle spiagge più belle della Sardegna del Sud.

E qui quello su Cosa vedere a Cagliari in una giornata.

Inoltre, qui trovate l'inizio del diario di viaggio giorno per giorno del nostro on the road nel Sud della Sardegna.

Fabio




14 commenti

  1. Sono di Iglesias, grazie per il meraviglioso reportage.
    Miriam Marvaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille davvero, mi fa un sacco di piacere questo commento! Poi ne parleremo ancora più approfonditamente nel diario di viaggio giorno per giorno che pubblicheremo prossimamente :-)

      Fabio

      Elimina
  2. tanti suggerimenyi per il mio prossimo viaggio...spero prestissimo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa davvero piacere! Per noi la scusa buona per tornare e vedere le cose che purtroppo non siamo riusciti a vedere :-)

      Fabio

      Elimina
  3. Quanti spunti interessanti mi avete dato, vi ringrazio. Sapevo che la Sardegna fosse una terra ricca di storia e quindi di monumenti e attrazioni interessanti, ma non pensavo che ce ne fossero così tanti, soprattutto nel sud. Porto Flavia così come Carbonia mi incuriosiscono molto. Spero tanto di poter tornare in Sardegna presto per continuarla a scoprire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io devo dire la verità sono rimasto sorpreso. Infatti è stata una bella lotta tra andare in giro a visitare ed andare a mare su splendide spiagge. Alla fine abbiamo fatto un bel mix!
      La Sardegna è veramente tutta da scoprire con le sue tradizioni e le sue bellezze, non tralasciando il cibo.

      Fabio

      Elimina
  4. Grazie a voi per far conoscere il nostro museo a cielo aperto di San Gavino Monreale, vi aspettiamo presto 😊

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! Poi ne parleremo più dettagliatamente nel diario di viaggio giorno per giorno.

      Fabio

      Elimina
  5. Seguirò con interesse i prossimi post. La vera Sardegna è in questo reportage, conosco ogni luogo da voi descritto con amore e accuratezza. Spero lo leggano in tantissimi
    Miriam

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le tue parole mi fanno davvero felice perché documentarsi prima e poi cercare di visitare più possibile ed anche bene per poi scriverne dettagliamente non è stato un lavoro facile.
      Spero anche io che possa essere utile a tanti per scoprire questa parte di Sardegna al di là delle spiagge meravigliose. Grazie di cuore.

      Fabio

      Elimina
  6. Complimenti per i tanti dettagli utili riportati nel reportage, che permettono di programmare al meglio il viaggio. "Sfrutteremo" le vostre eperienze e i consigli per il nostro prossimo viaggio in quei luoghi.
    Corrado (Marche)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, mi fa davvero piacere. Ho messo a disposizione la mia esperienza proprio con la speranza che possa essere utile ad altri! A breve partiremo anche col diario di viaggio giorno per giorno ancora più nel dettaglio.

      Fabio

      Elimina
  7. Hi!

    Do you have a post from the north of the island? And is it recommended to visit Parque nacional del Gennargentu?

    Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hi! No, unfortunately there is no blog post about Northern Sardinia, visited many years ago, but I can recommend you to visit the area north of Olbia (Costa Smeralda), in the east area, which is fantastic: San Teodoro, Budoni, Golfo Aranci, Cala di Volpe, Porto Rotondo, Golfo Pevero, Porto Cervo, Baja Sardinia, Canniggione, Palau, La Maddalena, Caprera.
      Instead in the west: Santa Teresa di Gallura, Sassari, Stintino, Alghero
      The area is magnificent and the sea is beautiful.
      I have not visited the Gennargentu n.p.. I know it is a mountainous area. It can also be interesting.

      Fabio

      Elimina

Lasciateci un commento, lo apprezziamo molto.