in

Le pere nel vin brulè per il Club del 27

- - 12 commenti
Le pere nel vin brulè


Tutti gli anni in questo periodo mi prende un po' di tristezza per l'estate che sta finendo, portando con sé le vacanze, il mare, le passeggiate all'aria aperta, le lunghe giornate e lasciandoci solo un ricordo oltre a quel senso di attesa per l'anno prossimo.
Purtroppo l'estate non porta con sè solo questo, ma anche tanti tipi di frutta che fanno gola al pari di un dessert.
Proprio per questo ogni anno preparo delle confetture o delle conserve, per portare a tavola un raggio di sole estivo durante le fredde giornate invernali.
Solitamente preparo la confettura di fichi e mandorle e quella di prugne e vaniglia, o altre che mi vengono in mente strada facendo, come quella di pesche tabacchiere e lavanda o quella di albicocche e rosmarino, ma quest'anno non c'è stato il tempo, per cui già mi davo per vinta, rinviando con rammarico all'anno prossimo la preparazione delle mie amate confetture.
Per fortuna è stato scelto come tema del Club del 27 di questo mese, proprio le conserve e così, invece di rinviare all'anno prossimo, ho scelto una ricetta da eseguire ed in men che non si dica, ero già ai fornelli per prepararla.

Le pere nel vin brulè

Il libro da cui sono tratte le ricette delle conserve è "Preserving" di  Emma Mecdonald e tra tanti tipi di conserve, scegliere non è stato affatto facile.
Alla fine ho deciso, invece della confettura classica, di preparare le pere al vino.
In sostanza sono delle pere cotte nel vino speziato (tipo vin brulé per intenderci) e poi imbarattolate per essere consumate con calma.
Questa sarebbe la teoria, ma una volta provate vi assicuro che le pere non dureranno a lungo perché non resisterete alla tentazione di mangiarle.
Questo tipo di conserva, proprio per le spezie utilizzate, possono essere un bel regalo di Natale e le pere così preparate si prestano ad essere servite in vari modi, in accompagnamento con il formaggio, oppure come dessert.
Oggi ho deciso di servirle sul loro vino fatto addensare, accompagnandole con mandorle a lamelle e ciliegie candite, un modo carino di presentarle, che potrà essere usato anche come jolly quando si hanno ospiti a cena.

Le pere nel vin brulè


Pere nel vin brulè


Ingredienti:

1kg di pere pelate, eliminato il torsolo e tagliate in quarti (ho utilizzato le pere coscia tagliate a metà)
325 ml di vino rosso (consigliato un Merlot, un Cabernet Sauvignon o Shiraz)
500 g di zucchero semolato
buccia grattugiata e succo di 1 limone
1 fascio di spezie per vin brulè (allspice, buccia di arancia, cassia, chiodi di garofano e noce moscata)
1 anice stellato


Procedimento:

Mettere le pere in un tegame coperta con acqua bollente e cuocere dolcemente per circa 5 minuti finché non saranno quasi morbide. Asciugarle bene.
Sterilizzare i vasetti, mettendoli capovolti in una pentola contenente dell'acqua bollente e lasciandoli per alcuni minuti. Asciugarli bene prima di utilizzarli.
Mettere in una casseruola dal fondo spesso il vino, lo zucchero, la buccia ed il succo di limone, le spezie, l'anice stellato e 230 ml di acqua.
Portare ad ebollizione, mescolare finché lo zuccherò si sia sciolto, cuocere a fuoco basso per 5 minuti.
Aggiungere le pere e continuare a cuocere per circa 5 minuti finché le pere saranno appena morbide. Testare la cottura delle pere bucandole con un coltello. Se entrerà facilmente, le pere saranno pronte.
Usare un cucchiaio forato per prelevare le pere dal tegame e metterle nei vasetti sterilizzati e caldi.

Rimuovere dal vin brulè le spezie, tranne l'anice stellato.

Versare il vin brulè nei barattoli in modo da coprire completamente le pere, lasciando chiuderli con 1 cm dal bordo di ciascun barattolo.
Battere delicatamente sul tavolo per rimuovere l'aria.
Chiudere con coperchi e capovolgerli.
Lasciare che si raffreddino completamente prima di conservarli in frigorifero.
Consumare entro un mese.

Le pere nel vin brulè


Queste pere mi hanno dato una bella sferzata per affrontare l'inverno e soprattutto mi hanno fatto ricordare che a breve arriverà anche Natale!

Anna Luisa

https://www.mtchallenge.it/2018/09/27/preserves-ovvero-le-conserve-club-del-27/



in

Fall foliage in New England on the road: ottavo giorno

- - 4 commenti


Ieri sera non abbiamo capito bene dove si trova la sala colazione. Abbiamo visto una saletta dove c'erano delle persone riunite tipo in un salottino, ma non ci siamo addentrati. Quindi usciamo all'esterno e ci dirigiamo verso questa saletta. Ci sono delle persone ed effettivamente la colazione è lì. C'è tutto sui banchi ed il latte nel frigo, come ci è capitato sempre durante questo viaggio. Diciamo che non è di certo la migliore colazione che abbiamo fatto in vita nostra, anzi.

in

Fall foliage in New England on the road: settimo giorno

- - 6 commenti


Il programma di oggi è stato in sospeso praticamente fino all'ultimo. Avevo oviamente stilato tutto un programma dettagliato di giornata che poi, con un lungo trasferimento, oltrepassata Boston che ci siamo riservati per la fine del viaggio, ci avrebbe portato nella penisola di Cape Cod dove resteremo nei prossimi due giorni per visitare Martha's Vineyard e Cape Cod.


in

Cosa vedere a Procida in una giornata

- - 10 commenti


Procida è il gioiellino poco conosciuto delle isole del golfo di Napoli. Sicuramente meno famosa di Capri e della vicina Ischia, ha però a suo vantaggio un'anima che la caratterizza e la contraddistingue dalle sorelle maggiori. Lo capisci subito, da quando il traghetto o l'aliscafo fanno sosta qui prima di proseguire per Ischia, guardando le case colorate di Marina Grande.


Cosa vedere a Procida in una giornata




Procida, nominata anche Capitale della Italiana della Cultura 2022, è un insieme di cose che la rendono unica: casette colorate, antichi palazzi, panorami mozzafiato, vigneti, limoneti, e poi spiagge di sabbia, insenature, sentieri, stradine, mare blu, gabbiani, odori e profumi. Insomma, imperdibile. Ed una volta che ci sarete stati, vi chiederete perché le avete dedicato un solo giorno o perché non avete scelto di dormirvi almeno una notte.
Procida è un'isola dai ritmi lenti, qui nessuno ha fretta. Non è modaiola, ma è per chi vuole godersi le cose semplici e genuine. Procida è la classica isola dei pescatori che tutti sogniamo di visitare.



Come arrivare a Procida

Procida è facilmente raggiungibile da Napoli e da Pozzuoli tramite traghetto o aliscafo.
Partendo da Napoli si può scegliere di andare in traghetto da Calata di Porta Massa (molo molto vicino al varco Pisacane) con i traghetti della Caremar (circa 1 ora di viaggio) oppure dal Molo Beverello, nei pressi di Piazza Municipio (fermata Municipio della metro Linea1), praticamente accanto al porto principale dove attraccano le navi da crociera ed i traghetti più grandi.

Dal Molo Beverello partono gli aliscafi Caremar o Snav (circa 40 minuti di viaggio). Per questo a Procida si può andare anche in giornata da Napoli molto faclmente. Ma dormire su quest'isola, viverla nella tranquillità della sera, quando la maggior parte dei turisti provenienti da Ischia o da Napoli sono andati via è sicuramente un lusso. Potrete godervi le casette illuminate di notte, i ristoranti, i bar. Avrete l'isola tutta per voi (o quasi). Noi vi consigliamo La casa sul mare dove abbiamo alloggiato in occasione di un fine settimana.

I biglietti dei traghetti e degli aliscafi si possono comprare sia direttamente ai moli d'imbarco che on line su diversi siti. Semmai fuori stagione o durante la settimana non c'è bisogno di prenotare, ma nei fine settimana estivi lo consiglio vivamente. Ad Agosto anche.

Se arrivate in macchina (è inutile sull'isola e dalla primavera all'estate anche vietato se residenti in Campania), lasciatela ad uno dei parcheggi all'interno del porto di Napoli (o a Pozzuoli) o nelle vicinanze.

Napoli vista dal mare

Da Pozzuoli invece ci sono gli aliscafi della Caremar e le motonavi o traghetti della Caremar e della Gestur. Da qui l'isola di Procida è ancora più vicina.

Marina Grande-Sent' Co vista dal mare-Procida

Procida infatti anche geologicamente è collegata all'area dei Campi Flegrei ed ha origine vulcanica, come dimostrano anche il tufo giallo e bianco che caratterizzano la piccola isola di meno di 4 km² circa di estensione ed una costa di circa 16 km. E' formata sostanzialmente dall'Isola di Procida e dall'isolotto di Vivara, collegato dal ponte di Santa Margherita.

Il punto più elevato è Terra Murata, a circa 91 m slm che ospita un borgo fortificato di origine medioevale.
La costa a tratti è bassa e sabbiosa, in alti punti a picco sul mare, ha permesso la creazione di 3 porti principali. Gran parte del suo litorale si trova all'interno dell'area naturale marina protetta Regno di Nettuno.

Il centro abitato è diviso in 9 contrade, dette grancìe: Terra Murata, ovvero il borgo più antico, la Corricella (il coloratissimo borgo dei pescatori), Sent' cò, il primo che si incontra arrivando a Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (che viene detta anche Madonna della Libera), Sant'Antuono, Sant'Antonio e la Chiaiolella (dove si trova un altro porto turistico ed una spiaggia attrezzata con ristoranti nella parte sud dell'isola).

L'isolotto di Vivara invece è di proprietà della Fondazione "Albano Francescano" e dal 2002 è stato fatto riserva naturale statale per preservarne la tipica flora e fauna del Mediterraneo. Sull'isolotto sono stati rinvenuti anche dei resti di un villaggio miceneo del XV sec. a.C. Attualmente però non è visitabile, dopo un periodo in cui era stata riaperta al pubblico, sebbene solo con visita guida riservata a gruppi limitati di visitatori.

Quello che colpisce di più dell'isola è sicuramente la sua architettura sviluppatasi soprattutto tra l'alto Medioevo ed il XVIII sec. Tra gli elementi architettonici più caratteristici ci sono  l'arco e la scala rampante (o a dorso d'asino). E' facile infatti trovare ingressi o finestre ad arco.

Ma quello che colpisce di più di Procida sono le tipiche case colorate dei pescatori. Le potrete vedere soprattutto nella zona di Marina Grande (il porto dove probabilmente attraccherete) e alla Corricella.
Lo scopo era quello di differenziare visivamente le case vicine e quindi queste mai avevano lo stesso colore. Si dice che fosse anche un modo per i pescatori che rientravano per identificare più facilmente la loro casa, ma probabilmente è solo una leggenda metropolitana.

L'isola, proprio per queste sue caratteristiche è stata protagonista del libro "L'isola di Arturo" di Elsa Morante, vincitore del premio Strega, ma anche di tanti film tra cui sicuramente vanno ricordati Il Postino di Massimo Troisi e Il talento di Mr. Ripley con Matt Demon.
Sull'isola ci sono cartelli esplicativi di entrambi i film per riconoscere le zone in cui sono state girate alcune scene. Particolarmente caro a noi napoletani è il Postino, l'ultimo lavoro di Massimo Troisi che ha girato diverse scene alla Corricella ma anche sulla spiaggia del Pozzo Vecchio ora conosciuta come spiaggia del Postino.

Eventi religiosi molto seguiti sull'isola sono quelli legati alla Settimana Santa che precede la Pasqua.
Molto suggestive sono la Processione degli Apostoli che si tiene il Giovedì Santo e la Processione dei Misteri del Venerdì Santo, con carri allegorici che rappresentano scene del Vecchio e del Nuovo testamento a cui i procidani lavorano tutto l'anno, seguiti dalle statue della Madonna dell'Addolorata e dal Cristo morto.

Ultima nota per il cibo. Uno degli ingredienti caratteristici dell'isola sono sicuramente i limoni di Procida che sono poco aspri e che si possono apprezzare, oltre che nel classico limoncello, anche in insalata. Sì, il limone di Procida ha la parte bianca (l'albedo) molto sviluppata e viene tagliato a tocchetti e condito con olio, sale, aglio, menta e peperoncino.
Per la parte dolce invece, caratteristica e la lingua di bue o lingua di Procida, ovvero una "lingua" di pasta sfoglia con ripieno di crema pasticcera, semplice o al limone. La potete provare "Dal Cavaliere" ed in giro per l'isola.



Come muoversi a Procida

Essendo relativamente piccola l'isola, se avete tempo, potrete anche scoprirla tutta a piedi. Sicuramente è facile raggiungere la zona di Terra Murata col fantastico panorama sulla Corricella dalla zona di Marina Grande, anche se c'è una bella salita da fare. Ma con tutte le soste che farete per fare foto o per ammirare il centro storico ed il panorama non ve ne accorgerete nemmeno.

In alternativa potrete prendere un taxi (anche per fare un giro turistico dell'isola, volendo) o noleggiare un motorino o una bicicletta. Sempre da Marina Grande è facilissimo raggiungere la Corricella con le sue case colorate.

Una volta sbarcati sull'isola a Marina Grande, sulla destra troverete il piccolo ufficio della Pro Loco dove potrete prendere una cartina dell'isola, ma anche lo stazionamento dei minibus (ci sono 4 linee) e dei taxi per raggiungere la vostra destinazione. Se il tabaccaio che vende i biglietti è chiuso, potrete comprarli al botteghino della Caremar. Costo della corsa singola, 1,50 €.



Cosa vedere a Procida




Terra Murata

E' la parte più alta dell'isola coi suoi 90 metri sul mare. Dal porto di Marina Grande prendete via Vittorio Emanuele, quindi via Principe Umberto ed imboccate Salita castello, così attraverserete il centro storico e pian piano arriverete al castello.

 Ammirerete panorami mozzafiato sulla Corricella dalla terrazza dei due cannoni e passerete per il Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata, infine giungerete a Terra Murata.

La rivalutazione di questa zona dell'isola è collegata a quella di Palazzo D'Avalos (di cui potete leggere più avanti), all'interno del borgo di Terra Murata. Sede per tantissimi anni di un carcere, dal 2013 proprietà nel comune che lo sta trasformando in polo ricettivo e museale. Trovate qualche info in più per le visite sul sito del comune di Procida.

Terra murata vista dal mare-Procida 

Terra murata vista dal mare-Procida 
 
Terra murata-Procida

Terra murata-Procida



 

 

Abbazia di San Michele Arcangelo

Fondata nell'XI sec. dai Benedettini nel borgo di Terra Murata, distrutta e ricostruita più volte fino al XIX e frutto di diverse sovrapposizioni, la sua attuale architettura risale al '500. L'Abbazia di San Michele Arcangelo presenta quindi una struttura a stratificazione che è avvenuta nel tempo. Presenta due facciate, una ottocentesca con la torre campanaria e l'altra romanica.

Oltre alla chiesa che merita sicuramente una visita (a pagamento), da vedere c'è anche un presepe permanente con pastori in terracotta e legno della scuola napoletana del XVII sec.
Da notare la rosa dei venti sulle maioliche del pavimento, i marmi degli altari, il coro seicentestesco ed il dipinto del XVII secolo nell'abside di Nicola Russo della scuola di Luca Giordano che rappresenta procida vista dall'alto, dal punto di vista di San Michele Arcagelo che interviene per difendere procida da un attacco dei Saraceni.

Da notare anche il soffitto in oro zecchino in cui si può ammirare san Michele Arcangelo che scaccia il demonio.

All'interno dell'abbazia anche una importante biblioteca con testi del XVI sec. Quello più antico infatti risale al 1534. Le pareti sono ricoperte da affreschi del '700 e da statue ed ex voto. Conserva al suo interno testi che vanno dal '500 fino al '900.

Notevole il panorama che va da Napoli  a Capri, Punta Campanella, Vesuvio, Nisida, Capo Miseno e Campi Flegrei.

 
 Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

Abbazia di San Michele Arcangelo-Procida

 
 


 

 Monastero di Santa Margherita

Il Monastero di Santa Margherita invece lo troverete subito accanto alla terrazza panoramica sulla Corricella dove sono presenti cannoni.

Monastero di Santa Margherita-Procida



Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata

Si trova a Piazza dei martiri, al bivio dove, proseguendo diritto, in salita, si va verso Terra Murata, mentre scendendo a destra si arriva alla Corricella. Fu costruita nel 1679 su una preesistente cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, è in stile barocco e presenta una pianta a croce greca. Sull'altare centrale della chiesa si trova il dipinto dedicato alla Vergine.

La piazza accanto alla chiesa è un ottimo punto panoramico sulla Corricella e su Terra Murata ed in passato veniva chiamata Semmarezio, proprio per il collegamento a Santa Maria.
La piazza prende anche il nome di Pizza dei Martiri perché in questo luogo furono impiccati sedici cittadini che avevano aderito alla Repubblica napoletana.

La piazza in passato aveva anche il nome di Spassiggio, ovvero zona di passaggio che collegava diverse aree dell'isola.

In piazza anche la statua di Antonio Scialoja, economista e politico di Procida.

 
Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata-Procida
 
 
Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata-Procida



La Corricella

Senza alcun dubbio una delle zone più belle e più fotografate dell'isola, più instagrammabili come si dice oggi.
E' qui che troviamo le tipiche case colorate dei pescatori di Procida e le caratteristiche architetture delle volte e delle scale di cui parlavo prima. Per un panorama dall'alto, raggiungete il borgo di Terra Murata. Troverete una bella terrazza con dei cannoni da dove si gode la vista migliore. Saliteci anche di sera, al tramonto col sole che cala proprio alle spalle della Corricella. Da qui si vede anche il mare dall'altra parte dell'isola.

La Corricella vista da Terra Murata (Terrazza dei due cannoni):
 
La Corricella vista da Terra Murata-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida

Terra murata e Corricella-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida

La Corricella vista da Terra Murata-Procida
 
Invece per raggiungerla, da Salita Castello potete prendere una delle stradine con scale piuttosto ripide per scendere giù, oppure più semplicemente scendete per via San Rocco e poi per Discesa Graziella. Qui troverete anche la piazzetta dedicata a Massimo Troisi, una serie di ristoranti e punti di ristoro dove prendere qualcosa di fresco da bere tra una foto e l'altra. Da qui parte anche una barca che fa da navetta verso la spiaggia di Chiaia, altrimenti raggiungibile con 200 scalini circa. Qui troverete anche un porticciolo con le barche dei pescatori e le reti ammassate.

La Corricella vista dal basso:
 
La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

 
La Corricella-Piazza Massimo Troisi-Procida
 

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida

La Corricella vista dal basso-Procida
 



Chiesa di Santa Maria della Pietà e di San Giovanni Battista

Essendo i procidani un popolo di navigatori (molti abitanti dell'isola sono imbarcati in giro per il mondo oltre che sulle imbarcazioni locali), hanno come loro riferimento a due passi dal porto di Marina Grande questa Parrocchia dalla facciata gialla.



Chiesa di Santa Maria della Pietà e di San Giovanni Battista-Procida

Chiesa di Santa Maria della Pietà e di San Giovanni Battista-Procida


Il centro storico che sale verso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Torre Murata e la Corricella.

 
Centro storico di Procida

Centro storico di Procida



Marina Grande-Sent' Co

E' la zona del porto dove arrivano e partono i traghetti e gli aliscafi, da e per Napoli e Pozzuoli, ma anche per Ischia. Da qui partono anche tante escursioni giornaliere in barca. Ci sono le biglietterie delle principali compagnie di navigazione, lo stazionamento dei bus, il punto informazioni turistiche.


Marina Grande-Sent' Co vista dal mare-Procida

Marina Grande-Sent' Co-Procida


Qui inoltre già troverete le caratteristiche case colorate, non mancano bar, ristoranti e pescherie oltre a negozi vari. Percorrete tutta via Roma per ammirare le tipiche case colorate.

Marina Grande-Sent' Co-Procida

Marina Grande-Sent' Co-Procida

Marina Grande-Sent' Co-Procida

Marina Grande-Sent' Co-Procida



Spiagge

Capitolo a parte per le spiagge di Procida. Vediamo quali sono le principali.

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)

E' il litorale più lungo e frequentato di Procida con le spiagge attrezzate, i ristoranti, alberghi ed un piccolo porticciolo. Si trova tra Punta Serra ed il Promontorio di Santa Margherita vecchia. Il vero nome è Ciraciello. I fondali sono bassi, in alcune zone rocciosi e la macchia circostante è la tipica mediterranea. Qui sono presenti anche due faraglioni tufacei. Il sole arriva a tutte le ore. Però è facile che al pomeriggio si alzi il maestrale che può agitare un po' il mare.

Da qui si possono vedere Vivara ma anche l'isola di Ischia. E' bello venire al mare di giorno e farsi una passeggiata di sera. Per raggiungerla, dal porto di Marina Grande prendete il minibus linea L1.

 Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia della Chiaiolella (o del Ciracciello)-Procida

Spiaggia del Postino (o del Pozzo Vecchio)

Situata sul versante ovest dell'isola, è una delle spiagge più belle. E' ormai nota a tutti come la spiaggia del Postino in quanto qui fu girata la scena in cui i personaggi interpretati da Massimo Troisi e della Cucinotta, Mario e Beatrice, si innamorarono. Questa spiaggia a forma di ferro di cavallo pressoché libera si raggiunge costeggiando il cimitero. Questa spiaggia, come la Chiaiolella ha una sabbia di colore scuro, segno dell'origine vulcanica. anche qui avrete il sole per tutta la giornata.

Spiaggia della Chiaia

Anche questa è una grande spiaggia situata sotto ad un costone. Come ho detto in precedenza, si può raggiungere in due modi: a piedi o via mare con una barca. Per raggiungerla a piedi bisogna percorrere una scalinata di quasi 200 scalini che parte da piazza Olmo, oppure si può prendere via dei Bagni da Piazza San Giacomo. Alla fine della discesa anche qui troverete dei gradini.

Troverete anche una spiaggia attrezzata (2 lidi) ed un ristorante oltre alla spiaggia libera. Ed in più, sulla sinistra vedrete la Corricella e le sue case colorate. Prendere la barca che in pochi minuti vi porta qui dalla Corricella è anche l'occasioni per vedere la Corricella dal mare. Uno spettacolo unico! Informatevi sugli orari di partenza della navetta via mare.

Alla fine della spiaggia della Chia, su Via Pizzaco, potrete amirare un bel panorama sulla spiaggia stessa ed in lontananza sulla Corricella e su Terra Murata, dal Belvedere Elsa Morante.

La Corricella vista dal mare-Procida

Spiaggia della Chiaia-Procida



Isolotto di Vivara

Si tratta di una riserva naturale statale protetta dal (area protetta dal 1974 e riserva naturale dal 2002 per la presenza di uccelli che qui sostano in Primavera)  situata su un isolotto a pochissima distanza dall'isola di Procida a cui è collegata col ponte di Santa Margherita. Si tratta della parte emersa di un cratere vulcanico poi sommerso. Un tempo è stata sito di caccia di Carlo di Borbone e perquesto era ricca di lepri e fagiani. Anche se per un breve periodo era stata consentita la visita della riserva solo con guida e per un numero limitato di persone, al momenmto dell'aggiornamento di questo post (Ottobre 2018), l'isolotto non era visitabile. Dovrebbe essere visitabile solo su prenotazione e con visite guidate nei fine settimana. La visita dura circa un'ora e conduce il visitatore tra sito archeologico risalente all'età del Bronzo, casali secenteschi e borbonici.
La parte marina invece rientra nell'Area marina protetta Regno di Nettuno.
Nelle vicinanze si può fare anche una passeggiata verso Punta Solchiaro tra case private, giardini, limoneti.

Isolotto di Vivara-Procida

 
Isolotto di Vivara-Procida

Isolotto di Vivara-Procida

Isolotto di Vivara-Procida





Palazzo d'Avalos

Il bel palazzo, ormai abbandonato, ha ospitato le carceri fino al 1988. Costruito come castello per difesa nel 1563, trasformato poi in Palazzo Reale nel 1744 da Carlo III di Borbone, diventato poi Caserma nel 1830, è oggi un museo di arte contemporanea (con mostre, eventi e installazioni, come quella permanente di Alfredo Pirri) ed è visitabile con visita guidata, prenotando a questo indirizzo email: isitedavalos@comune.procida.na.it
D'estate invece si tengono concerti, spettacoli di danza e letturedi poesie.
Il carcere fu importante a livello locale anche perché al suo interno i detenuti svolgevano diversi lavori come sarti, tintori, calzolai, falegnami e quindi i procidani venivano anche per fare acquisti.

Palazzo d'Avalos-Procida

Palazzo d'Avalos-Procida

Palazzo d'Avalos-Procida

Procida è anche strettamente legata alla figura di Elsa Morante che qui scrisse e ambientò il suo romanzo L'Isola di Arturo che vinse il Premio Strega nel 1957.
Si può anche soggiornare nella "sua" stanza presso l'Albergo Eldorado.
Alla scrittrice è stato dedicato anche un punto panoramico, ovvero il belvedere di via Pizzaco, con una splendida vista sulla spiaggia della Chiaia e sulle case colorate della Corricella. Da qui si può raggiungere anche Punta Pizzaco.
 
Insomma, se non fosse chiaro, Procida è uno dei mie posti del cuore. Ci sono stato molte più volte che ad Ischia e a Capri ed ogni volta mi resta nel cuore e spero di tornarci quanto prima. Un posto magnifico e magico.

 

 

Mappa di Procida


Questa è una cartina di Procida:
Mappa di Procida

Inoltre puoi consultare anche questa mappa di Procida che ho creato con Google Maps (clicca sul link) con indicati tutti i punti di interesse a Procida di cui ho parlato in questo post.

Di Procida puoi leggere anche un altro post relativo ad un fine settimana a Procida.

Guarda anche nella pagina dei diari di viaggi la sezione dedicata a Napoli per scoprire altri posti da visitare a Napoli e dintorni.

Se ti è piaciuto questo post e non vuoi perderti i prossimi, seguici anche sulla nostra pagina facebook e sul nostro account Instagram Assaggi di viaggio.

Fabio