Anima mia è il nome che troverete inizialmente all'esterno del ristorante della giovane chef Maria Rosaria Stellato, ma che poi potrete ritrovare in tutto ciò che vi circonda. Soprattutto nei piatti.
Mai come questa volta mi era capitato di ritrovare la personalità dello/a chef nei piatti che ho mangiato. Il percorso della chef ha infatti seguito una strada impegnativa, fatta di studi specifici e di un corso all'Alma, ma anche di esperienze all'estero (Rosenheim in Germania) e nella pasticceria Dolciarte di Carmen Vecchione ad Avellino per una formazione davvero completa.
Approda a Caserta, nella sua Campania, con tutto lo zaino di esperienze accumulate e realizza il suo progetto nel quale riversa tutte le capacità acquisite, le tecniche apprese e soprattutto la sua idea di cucina.
Andare a mangiare da Anima mia significa liberarsi dagli schemi di
pensiero abituali (ristorante tradizionale oppure tradizione rivisitata)
perché la chef più che un pasto fa fare un'esperienza secondo un
percorso da lei disegnato o che può scegliere il cliente.
Anche il locale è moderno ed adeguato ai tempi. Sembra quasi di stare in uno di quei locali "avanti" di Berlino. Arredamento semplice, se vogliamo, ma curato nei minimi particolari. Banco di accoglienza/bar all'ingresso, una quarantina di coperti e soprattutto, in fondo, una luminosa cucina a vista dove la chef e la sua competente squadra operano con impegno, serietà e professionalità.
Il personale è estremamente gentile, attento, mai invadente.
Anche la selezione dei prodotti utilizzati va in questa direzione, basti pensare all'uso della pasta Gentile, piuttosto che dei prodotti di Casa dei miri, il riso Acquerello, oppure i prodotti dell'azienda agricola San Salvatore.
Nella selezione dei vini non manca l'attenzione al territorio e ai vini biologici. Per questi l'approccio non sempre è semplice quando si è abituati ai vini più diffusi. Noi abbiamo modo di provare quelli dell'azienda Canlibero di Torrecuso.
Abbiamo modo di degustare il nuovo menu in occasione di una presentazione alla stampa.
Già con l'entrée capiamo che serata ci aspetta. La chef infatti propone
una spugna di spinaci, maionese alle acciughe e cipolla bruciata. La
consistenza morbida della spugna invoglia alla masticazione e fa
esplodere gli altri sapori.
Il pane è preparato dalla chef ed è molto buono.
Con gli antipasti la chef fa capire che in cucina bisogna divertirsi e che belle presentazioni devono essere seguite da sapori che sorprendono.
E' così per il piatto "di foglia in autunno". Sembra una "tipica" insalata da ristorante nordico, con dei sapori a cui noi siamo poco avvezzi, ma che proprio per questo rendono speciale questa "insalata". Questo grazie all'uso di erbe autunnali, vinaigrette di senape, salmone marinato 48 ore, caviale di salmone e frutti rossi.
Segue l'impepata di cozze. Non aspettatetevi ovviamente la vista e rivista impepata classica. La chef la presenta al piatto, con cozze in sauté già sgusciate, pomodoro, origano, peperoncino e ravanello a fettine. Un concentrato di sapori nostrani, ma che sorprendono il palato.
Siamo pronti per il terzo antipasto, la "cappasanta". Sono presentate su
lenticchie di Nimeccola e con brodo di prosciutto iberico di Ghianda. La
cottura delle capesante è perfetta. Il brodo è ricco di sapori, mangiare
tutto assieme è una vera delizia.
Anche i primi non sono banali. Ci vengono presentato infatti dei ravioli di grano arso ripieni di zucca, rosmarino e conciato romano di Manule Lombardi. Anche qui c'è attenzione verso sapori e prodotti locali, ma con la chiara impronta della chef.
Una sorpresa il secondo primo, ovvero il Riso di semola del Pastificio
Gentile che rene possibile cuocere la pasta, che si presenta nella
forma classica del chicco di riso, alla
stessa maniera del riso. La chef interpreta questo piatto, "pasta e lesse",
cuocendolo col Falerno, radicchio e castagne lesse.
Perfetti entrambi i primi per un menu autunnale.
Siamo ai secondi. Anche in queste proposte si vede dove arriva lo sguardo della chef e soprattutto in che direzione vuole andare. La chef punta infatti decisa sull'anatra, cotta sotto vuoto a 54° C, accompagnata da sedano rapa, amaretto e aneto. L'accostamento è perfetto, per avere un piatto eccelso forse da mettere a punto la cottura dell'anatra.
L'altra proposta è di pesce. Polpo con patate, papaccella, caso peruto e
tartufo nero. Quando il mare incontra la terra e ne esce un piatto
delicato e robusto allo stesso tempo. In un gioco di equilibri
chiaramente non facile ma riuscito alla grande.
Sul dolce, sul quale beviamo un Perda Pinta che la chef ci fa l'onore di aprire per noi, tante piccole proposte nel "Macricrock": cioccolato fondente, pistacchio, biscotto, gelée e chiacchiera fritta.
Mi piace l'idea della varietà, ma essendo la fine del pasto, avrei preferito un dolce unico con una sua personalità ben definita.
Nel complesso la degustazione è stata molto positiva. E' il ristorante
giusto per chi vuole sedersi a tavola per mangiare bene e non (solo) per
riempire la pancia. Per fare un'esperienza gustativa, vedere dove
porta la visione della chef. Si vede che lei è orgogliosa e fiera del
lavoro fatto e dei piatti presentati. Ed è giusto che sia così. E' un
cammino coraggioso il suo, perché non tutti sono pronti. Ma io sono
sempre dell'idea che anche il consumatore va educato e poi sarà lui a
scegliere. E' una scelta coraggiosa, dicevo, per la nostra terra, ma
proprio per questo ancora di più da incentivare, perché sono sicuro che
per la chef, accompagnata dal sous chef Francesco Nacca, questo sia solo
un punto di partenza e ce ne farà vedere delle belle.
Anima mia
ORARI DI APERTURA
Lun-Sab: Dalle 20:00 alle 00:00
Domenica: Dalle 12:00 alle 15:00
Chiuso il martedì.
INDIRIZZO
Via Sud Piazza d’Armi 30/32, Caserta
TELEFONO
+39 0823 1462475
EMAIL
info@anima-mia.it
Fabio
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