Ricomincia l'anno e torna il nostro appuntamento mensile con l'
MTchallenge.Ormai conoscete tutti questo gioco che dà una sorta di dipendenza. In palio ci sono automobili di lusso, vacanze ai Carabi o gioielli, vi domanderete, ed invece no, nulla di tutto ciò. Vincendo l'MTChallenge si vince solo la scelta della ricetta per la sfida successiva (tradotto, catapultarsi a decidere quale ricetta proporre, prepararla, fotografarla e scrivere il post in tempi record) e l'onere/onore di essere il terzo giudice nella sfida proposta.
La vincitrice di questo mese è
Vittoria,
vincitrice per la seconda volta dell'Mtchallenge, secondo lei senza
idee di quale ricetta proporre, ma secondo me ciascuna di noi la ricetta
da proporre per questo gioco la porta con sé, dentro il suo cuore, è un
ricordo, un piatto che è piaciuto particolarmente, insomma la nostra
Vitto non si è lasciata scoraggiare ed ha tirato fuori dal cilindro
magico non una sola, ma ben due ricette della tradizione genovese la
Mesc-ciua ed il minestrone, ma non uno qualsiasi, quello di casa sua.
Ad una sfida così non potevo che rispondere con la zuppa della nonna. Anche qui ci sono delle cosa da precisare: mia nonna faceva la zuppa il martedì per la precisione. Mi sono sempre chiesta perché i legumi andassero quel giorno, ma lei da vecchia massaia, sapeva come cambiare quotidianamente l'alimentazione ed allo stesso tempo per non aver da pensare troppo a cosa cucinare, utilizzava un tipo di ingrediente sempre nello stesso giorno della settimana. Dicevo che il martedì si mangiavano legumi in vario modo tra cui le zuppe. Purtroppo non esiste una ricetta codificata della nonna perché solitamente era un insieme delle verdure che offriva...il frigo (mica avrete pensato l'orto?).
Mia nonna chiamava mia zia Letizia:" Letì, guarda cosa c'è in frigo" e così iniziava la preparazione.
Ho davanti a me l'immagine di mia nonna che sfronda verdure, mentre mia zia senza neanche brontolare (santa donna) le lavava tutte e le tagliava se necessario.
I legumi erano stati messi in ammollo la sera prima, ma come ho detto, si sapeva che il lunedì sera erano da "ammollare" i legumi di turno.
Per la zuppa che vi preparo io invece, non ho svuotato il frigo, ma saccheggiato il mercato, si. Neanche un mercato qualsiasi, ma il Mercato della Terra organizzato da Slow food. E ne siamo usciti non solo carichi di prodotti, ma arricchiti anche da nuove nozioni. Una di queste è che la campagna della mia città, in particolare la zona di Schito, nota per la produzione dei Carciofi violetti di Schito, presidio Slow Food, produce anche una qualità di fagioli: il Fagiolo Canario di Schito.
Questo fagiolo piccolo e di colore giallo paglierino veniva seminato e consumato dai contadini in quanto alternando le file di carciofi con le file di fagioli, i carciofi ne traevano beneficio. I fagioli prodotti però non erano destinati alla vendita. Tutto ciò fino a poco tempo fa, quando è stato deciso dai contadini di fare conoscere anche all'esterno delle proprie case la bontà e la dolcezza di questo fagiolo.
Ovviamente non ho potuto non utilizzarlo nella zuppa per l'MTchallenge.
Un'altra variazione alla zuppa di mia nonna è stata l'aggiunta dei funghi porcini secchi al soffritto iniziale per dare maggiore sapore alla zuppa stessa. Mentre un segreto insegnatomi da mia nonna è quello di frullare una parte dei fagioli riducendoli in crema per donare densità alla zuppa.
Un'altra variante che ho introdotto è il trito di aglio, prezzemolo e noci che esalta ancora di più i sapori della zuppa.
Ogni zuppa merita un degno accompagnamento e, per restare in zona, ho scelto il "vascuotto" (in italiano sarebbe biscotto) di grano di Agerola, sempre per rimanere nei confini più prossimi.
Zuppa della nonna:
Ingredienti
per 6 persone:
150 g di Fagioli Canari di Schito
1 fascio di bietole
1 cavolo nero
1 fascio di cardi
1 fascio di cicoria
10 pomodori piccadilly
2 teste d'aglio
10g di funghi porcini secchi
prezzemolo
50 g di noci sgusciate
Vascuotti di grano di Agerola
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
La sera mettere in ammollo in acqua fredda i fagioli e lasciarli riposare una notte.
La mattina successiva scolare i fagioli dall'acqua e metterli in un tegame, possibilmente di coccio,
coperti d'acqua fredda.
Portare ad ebollizione e cuocere per circa due ore.
Quando i fagioli saranno cotti, sgocciolarli dall'acqua di cottura conservando quest'ultima.
Prelevare un paio di mestoli di fagioli con uno della loro acqua di cottura e frullarli. Metterli da parte.
Nel frattempo lavare le verdure e tagliarle a pezzi.
Preparare un trito con prezzemolo, un aglio e noci e metterlo da parte.
Tagliare anche i pomodori.
Mettere i funghi in ammollo per circa un quarto d'ora in acqua calda, quindi strizzarli e tritarli.
In una altro tegame di coccio, riscaldare l'olio e, quando sarà caldo, aggiungervi i funghi secchi tritati e la testa d'aglio.
Lasciare cuocere fino a che l'aglio si sia imbiondito, quindi eliminarlo ed aggiungere i pomodori.
Dopo 5 minuti cominciare ad aggiungere le verdure iniziando dal cardo e dalla cicoria e mescolare, quindi unire il cavolo nero e le bietole quando le prime si saranno ridotte di volume ed avranno iniziato a cuocersi.
Quando anche le ultime verdure si saranno ridotte di volume, iniziare ad aggiungere l'acqua del fagioli, 2-3 mestoli all'inizio e continuare aggiungendo un mestolo alla volta man mano che si sarà concentrata la zuppa. Dopo circa venti minuti aggiungere la crema di fagioli e mescolare.
Aggiungere i fagioli e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Salare e pepare.
Servire la zuppa con un cucchiaino di trito, accompagnandola con i vascuotti di grano di Agerola ed irrorata con un filo d'olio extravergine d'oliva.
Il problema maggiore della sfida lo abbiamo trovato al momento
dell'impiattamento, quando io volevo proporvi una presentazione
tradizionale (la solita minestra insomma :-D) e Fabio voleva provare a giocare anche un po' con un
impiattamento più moderno o comunque diverso. A voi la scelta di quale preferite perché
ovviamente veli presentiamo entrambi, anche se alla sfida partecipa quella tradizionale.
Buon appetito
Anna Luisa e Fabio
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