Oggi abbiamo intenzione di visitare l'isola più lontana, quella più a sud dell'arcipelago, vale a dire l'isola di Suðuroy.
Isola Faroe on the road, diario di viaggio: quinto giorno
Dopo aver fatto il pieno di puffin o pulcinella di mare durante il quarto giorno di viaggio alle Isole Faroe, oggi la sveglia suona presto perché dobbiamo andare a prendere il traghetto Smyril che parte dal porto di Tórshavn e arriva sull'isola di Suðuroy. Abbiamo scelto quest'isola perché ha molto più da offrire rispetto a Sanðoy che è più vicina ma ha poche cose da vedere.
Non sapendo bene come funziona e da dove si parte, ma sapendo solo che non è possibile prenotare il posto per l'auto, arriviamo verso le 8 al porto visto che la partenza è alle 8:45. Qui al banco della SSL all'interno del terminal ci viene spiegato che possiamo semplicemente metterci in colonna con le altre auto e che il biglietto si fa al ritorno solo, direttamente sulla nave, al quinto ponte. Inutile dire che la cosa ci sorprende.
Fate attenzione a non confondervi perché qui al porto c'è anche il terminal della Smyrl line che però è il nome di un'altra compagnia, quella della nave Norröna che pure arriva alle Faroe (e va anche in Islanda) mentre il tragetto Smyril è gestito dalla società dei trasposti pubblici faroese, la SSL.
Qui gli orari dei traghetti da e per l'isola di Suðuroy. Gli orari cambiano di giorno in giorno, quindi scegliete quello che vi fa più comodo. Noi abbiamo scelto quello che ci consentisse di trascorrere il maggior tempo possibile sull'isola per fare tutto con calma.
Come porto di destinazione è indicata la cittadina di Tvøroyri ma in realtà il traghetto arriva a Krambatangi che è vicina e praticamente di fronte a Tvøroyri.
Il traghetto è davvero molto grande, le operazioni di imbarco procedono veloci ed in perfetto orario partiamo. Ci accomodiamo sulle poltrone al ponte n° 5 in una sala dove non si può bere né mangiare. Sulla nave infatti ci sono degli spazi appositi per farlo ai ponti 5 e 6, una Kafeteria e c'è pure un chiosco con piccolo market ed è qui che al ritorno pagheremo il biglietto.
Il viaggio di un paio di ore è molto piacevole e ne approfittiamo per riposare un po'.
Faro di Akraberg
Sbarcati sull'isola, che si percorre tutta in circa 50 minuti da sud a nord, decidiamo di raggiungere subito il punto più a sud e più lontano, il faro di Akraberg distante una mezz'ora di macchina dal porto di sbarco. Nonostante il tempo sia buono all'arrivo, la parte sud dell'isola è completamente avvolta dalla nebbia.
Procediamo lentamente sull'ultimo tratto di strada ad una corsia vedendo davvero poco e per questo del faro neanche l'ombra.
Lungo la strada sarebbe interessante da vedere anche Sumba, mentre non riusciamo ad apprezzare neanche Lopra per la nebbia.
Vàgur
Risaliamo verso la città di Vàgur dove la visibilità è migliore anche se non ottimale. Qui ne ammiriamo il porticciolo e ci fermiamo nei pressi del Ruth Smith Art Museum. Questo però è aperto solo su appuntamento o il lunedì ed il mercoledì dalle 15 alle 17 ed il biglietto costa 50 corone da pagare solo in contanti.
A parte la chiesa ed un negozio che vende maglioni tipici delle Isole Faroe (praticamente di fronte alla chiesa stessa) non c'è altro di interessante.
Porkeri, Hov e Fámjin
Proseguendo sempre verso nord ci fermiamo a vedere la chiesetta di Porkeri.
Quindi facciamo un giretto anche nella vicina Hov. Nei pressi della chiesa da vedere le Runesten, vale a dire delle pietre runiche.
Poco più a nord vorremmo prendere la strada 32 ad una corsia per Fámjin dove è conservata la Merkið, ovvero la prima bandiera delle Isole Faroe voluta dallo studente Jens Oliver Lisberg di cui si può vedere la tomba nell’annesso cimitero, ma c'è tanta nebbia e desistiamo.
Proviamo a tornarci più tardi sperando in un meteo più favorevole.
Sandvík
Ci spostiamo a Sandvík, la cittadina più a nord. Qui il paesaggio è molto bello e si respira l'atmosfera di posto isolato e tranquillo. Da qui partirebbe un sentiero per le scogliere di Ásmundarstakkur per vedere i puffin (o pulcinella di mare), ma viste le condizioni meteo, non ci avventuriamo.
Hvalba
Scendiamo così più a sud dove facciamo una sosta ad Hvalba. Passata la chiesa, la Hvalbiar Kirkja, procedete verso il campeggio di Hvalba. Qui troverete il parcheggio, un parco giochi ed i bagni pubblici. Subito di fianco ai bagni c'è un cancelletto. Da qui parte un breve sentiero circolare che consente di fare il giro del laghetto in uno splendido paesaggio abitato solo dalle pecore.
Tvøroyri
Decidiamo così di tornare a Tvøroyri per visitarla. Passiamo la chiesa e ci fermiamo alla piazzola panoramica accanto al monumento Minnisvarði teirra sjólátnu dedicato ai dispersi in mare.
Decidiamo di proseguire a piedi lungo questa zona che si chiama Froðba e passeggiamo lungo Froðbiarvergur per andare a vedere Holið Í Helli, delle colonne di basalto. In realtà camminiamo molto, si può arrivare con la macchina fino alla curva in fondo alla strada. Qui non ci sono posti per parcheggiare lungo la strada principale, ma si può prendere la stradina stretta e sterrata finale che conduce ad un piccolo parcheggio/punto panoramico. La stradina ad un certo punto si biforca, proseguite a sinistra per vedere le colonne di basalto e a destra invece si arriva in un parcheggio per sole 2-3 macchine "sulla spiaggia".
Tornati a piedi in centro completando il giro circolare della strada Froðbiarvergur dalla parte più alta, facciamo una sosta per una bevanda calda alla caffetteria Glasstovan, proprio di fronte al museo Tvøroyrar Bygda og Sjósavn realizzato in una classica casa col tetto in erba.
Abbiamo ancora del tempo a disposizione prima del traghetto di ritorno e proviamo ad andare a Fámjin visto che la mattina non eravamo riusciti. La nebbia si è un po' diradata, ma sulla stradina ad una corsia per raggiungere Fámjin che si inerpica sulla montagna la vediamo ancora molto fitta e quindi desistiamo. Restiamo in una zona paludosa a scattare delle foto prima di metterci in fila per il traghetto di ritorno.
Saliti a bordo, andiamo al quinto ponte a pagare il biglietto di andata e ritorno che ci costa tra macchina e due adulti 305 corone.
Partiamo puntuali alle 18:45 (abbiamo scelto di andarci di mercoledì proprio perché gli orari cambiano di giorno in giorno ed oggi gli orari erano favorevoli per stare più tempo sull'isola. Peccato per la nebbia che non ci ha consentito di fare e vedere alcune cose) e dopo 2 ore di navigazione molto piacevole siamo di nuovo a Tórshavn.
Qui facciamo una corsa, appena sbarcati verso le 20:45, al vicino ristorante Skriva pukkhus dove abbiamo prenotato on line alle 21. La cucina è "mediterranea", non c'erano molte notizie circa il menu su internet. Ci sono due menu a prezzi fissi, uno da 500 e l'altro da 650 corone a testa (circa 70 o 90 € a testa; sì, sono belli cari!).
Prendiamo quello da 500 corone che prevede una focaccia fatta da loro accompagnata da un buon pesto sempre di loro produzione, pomodoro e mozzarella (sì, alle Faroe!), salmone, cavolo fritto, pizza alle patate (era anche buona, come la focaccia!). Poi mangiamo una carne tenerissima e cotta perfettamente davvero eccezionale che ce ne fa giustificare il prezzo.
Torniamo in hotel, è stata una giornata lunga ed impegnativa e ci prepariamo per il sesto giorno.
Trovate tutti i miei post sulle Isole Faroe nei diari di viaggio e nella pagina dedicata alle Isole Faroe, in quella della Danimarca ed in quella degli on the road.
Inoltre potete leggere i post coi Consigli per organizzare il viaggio alle Isole Faroe, quello su Cosa vedere alle Isole Faroe isola per isola e quello su Cosa vedere a Tórshavn, capitale delle Isole Faroe.
Sulla mappa creata da me trovate anche tutti i punti di interesse sull'isola di Suðuroy.
Fabio
Bellissimo il vostro resoconto, completo e al tempo stesso dritto al punto. Utilissimo!
RispondiEliminaE grazie ancora, di cuore, per le indispensabili informazioni che mi avete dato, rispondendo immediatamente alla mia email, per aiutarmi a organizzare il viaggio gestendo la mia complessa disabilità. La vostra capacità di entrare in empatia con luoghi, persone e pietanze è cosa rara.
Dario
Dario, grazie mille davvero per questo tuo commento che ci riempie di gioia. Per noi il blog è condivisione di esperienze e siamo felici se possiamo essere utili a qualcuno.
EliminaBuon viaggio e buon concerto!
Fabio e Anna Luisa