Il terzo giorno on the road nella Sardegna del Sud ci porterà a visitare un interessante sito presitorico, la Necropoli di Montessu, poi la miniera di Carbonia ed infine la bellissima spiaggia Is Arenas biancas a Porto Pino.
Sardegna del sud on the road, diario di viaggio: terzo giorno
Molte delle visite che abbiamo fatto durante il nostro on the road nella Sardegna del Sud (di cui potete legger il diario del primo giorno e del secondo giorno), le abbiamo prenotate con anticipo per telefono.
È una cosa buona sia per programmare bene le giornate, sia per essere sicuri di trovare posto all'orario desiderato per incastrare le altre visite senza doverci eventualmente rinunciare, come successo nel corso della seconda giornata di viaggio. Spesso infatti anche i posti disponibili per le visite sono limitati.
Necropoli di Montessu
Dopo aver fatto colazione, ci rechiamo presso il vicino sito della Necropoli di Montessu. Qui infatti abbiamo prenotato la visita guidata per le 9:30. Il sito apre alle 9 ed è possibile anche la visita libera. Alla biglietteria bisogna compilare un'autocertificazione sul proprio stato di salute (l'abbiamo visitato in tempo di covid).
Per la visita guidata sono consigliate scarpe comode e chiuse. Dal parcheggio dove si trova la biglietteria, percorriamo la stradina all'interno del sito che ci porta ad un secondo parcheggio, più in alto. Da qui poi bisogna salire alcune rampe di scale per arrivare al punto dove ci attende Bruno, la nostra guida.
Subito ci rendiamo conto che da qui si domina tutta la vallata e quindi il sito ha già una sua importanza strategica per questo motivo. Si tratta di un anfiteatro naturale della grandezza di 50 ettari sul quale si trovano circa 35-40 tombe dell'età prenuragica-neolitica.
La particolarità di questo sito molto interessante è che qui troviamo tutti gli esempi di sepoltura, quella a forno, a corridoio, a pozzetto e a santuario.
Vediamo la tomba della dea Madre con incisioni rupestri a spirale che simboleggiano il ciclo vitale.
Le cosiddette domus de Janas hanno la struttura delle case dei vivi e contenevano i defunti col corredo funerario che gli sarebbe servito nell'aldilà.
La tomba a santuario più che un luogo di sepoltura era più un luogo dove si svolgevano dei riti di purificazione prima della sepoltura vera e propria.
Interessante anche la tomba del Dio Toro con diverse incisioni a forma di corna che si trova (probabilmnete non a caso) sulla estremità opposta rispetto alla tomba della Dea Madre.
La visita guidata dura circa 1h e 15 minuti, poi ci si può intrattenere sul sito per vedere altre tombe o si può fare ritorno al parcheggio dalle stesse scale dalle quali si è arrivati, oppure tramite la strada preistorica per arrivare sin quassù che ancora è percorribile.
Il biglietto costa 5 Euro e le visite guidate partono alle 9:30-11:30-15:30-17.
Ci sono anche dei bagni nei pressi della biglietteria.
Carbonia e Museo del Carbone - Grande Miniera di Serbariu
La seconda visita di giornata che abbiamo prenotato è quella al Museo del carbone - Grande Miniera di Serbariu a Carbonia. Visto che la visita è prevista alle 12:45 ed abbiamo un po' di tempo a disposizione, facciamo prima una sosta a Carbonia città per vedere la Chiesa di San Ponziano che si affaccia sulla bella piazza Roma e su Piazza Marmilla dove è possibile vedere anche il Palazzo che ospita Comune di Carbonia, la torre littoria ed il teatro centrale.
Arriviamo con un po' di anticipo al Museo del Carbone di Carbonia che è molto vicino al centro città e prima della visita guidata ne approfittiamo per visitare proprio il Museo che illustra cos'è il carbone, come si forma ed un po' la storia dei minatori di Carbonia. Qui è possibile vedere le docce dove si preparavano i minatori, gli armadietti ed il vestiario di cui si servivano. Inoltre all'esterno si possono vedere ancora le torri di estrazione e la motrice di un treno per il trasporto del carbone che è stato qui ricollocato.
Il biglietto di ingresso al Museo del carbone di Carbonia costa 8 Euro oppure 15 Euro il biglietto cumulativo che include anche il Museo Paleontologico PAS “E.A. Martel”, il Parco Archeologico Monte Sirai ed il Museo Archeologico Villa Sulcis.
Per la visita sono richieste scarpe chiuse mentre non è necessaria una giacca.
La visita guidata dura un'ora.
La guida ci aspetta nel museo dove ci fornisce anche informazioni sulla miniera e sul museo del carbone. La miniera all'inizio era a cielo aperto, poi si sono scavate le varie gallerie che arrivano fin sotto il centro abitato di Carbonia. Considerate che ci sono ben 9 pozzi per circa 130 km di tunnel sotterranei.
Qui ci lavoravano circa 18000 persone di cui un 20% circa veniva da fuori Regione. Ogni giorno lavoravano circa 12000 persone divise su tre turni e le condizioni di lavoro erano davvero dure e pericolose.
Il museo è stato ricavato all'interno della Lampisteria, dove appunto c'erano le docce e ci si poteva preparare al lavoro.
Ci vengono dati i caschetti di protezione e possiamo iniziare la nostra visita dalla sala argani che era collegata alle torri di estrazione che erano all'esterno.
Ci viene spiegato che le morti erano dovute principalmente ai crolli e successivamente alle malattie polmonari che sviluppavano nel tempo i minatori privi delle necessarie protezioni.
Scendiamo così finalmente all'interno della parte di gallerie che si può visitare. Qui vediamo le berline sulle quali veniva caricato il carbone che venivano spinte a mano lungo i binari (c'era un minimo giornaliero che comunque gli operai dovevano estrarre. Oggi sono sostituite da nastri trasportatori) e ci vengono illustrate la tecnica antica e poi quella moderna per l'estrazione del carbone. Venivano costruite della galleria che venivano man mano rinforzate dalle quali veniva estratto il carbone e poi si lasciavano crollare per riutilizzare la ponteggiatura in legno (oggi si usano ponteggi idraulici ma il concetto è uguale).
Devo dire che la visita è stata molto interessante e vale la pena per avere un'idea più completa essendo questa parte della Sardegna del Sud principalmente una zona mineraria.
Spiaggia Is Arenas biancas
Terminate le visite che avevamo programmato per la giornata siamo pronti a concederci un po' di relax su una delle spiagge che mi ero segnato per questa giornata, vale a dire la bellissima spiaggia Is Arenas biancas.
Per arrivare ai parcheggi si percorre un ultimo tratto di strada di circa 2,5 km su uno sterrato tenuto abbastanza bene. Il limite di velocità è di 30 km/h. Il parcheggio è molto grande e costa 6 Euro al giorno.
Seguendo le indicazioni per la spiaggia, si attraversa un ponticello e poi si percorre una breve strada tra gli stagni che caratterizzano questa zona nei quali non vediamo particolari uccelli se non un airone.
Arrivati sulla spiaggia c'è come sempre la scelta tra spiaggia libera e lido. Noi scegliamo quest'ultimo, in particolare il lido Caraibi beach dove paghiamo 25 Euro per ombrellone e due lettini.
Il nome di questo lido già dice tutto! La spiaggia è di sabbia bianca e caraibica ed i colori del mare davvero bellissimi. La sabbia è bianca e fine e non scotta. Il fondale del mare è basso ed il mare tranquillo.
La spiaggia si divide in tre zone: quella a destra (guardando il mare) è la spiaggia di Porto Pino con anche un piccolo porticciolo, al centro si chiama Is Arenas biancas e sulla sinistra ci sono le dune di Porto Pino; quest'ultima è la parte più caratteristica con delle belle dune di sabbia facilmente raggiungibili in pochi minuti a piedi da Is Arenas biancas. Le dune sono protette e non ci si può salire sopra. Anzi, c'è una torretta da baywatch che serve proprio a richiamare le persone che vogliono inoltrarsi tra le dune.
Facciamo ritorno in hotel per prepararci per la sera. Stasera infatti abbiamo intenzione di andare a vedere il tramonto a Sant'Antioco dove ceneremo anche. Sant'Antioco è un'isola ma è collegata alla terraferma con un ponte. Ci spostiamo nel nord dell'isola, verso l'altra zona più sviluppata di Calasetta dove ci sono anche tanti locali dove mangiare.
Purtroppo il tramonto non sarà indimenticabile, quindi torniamo a Sant'Antioco per cenare da Achille, ristorante dell'Albergo Moderno. Il ristorante è davvero molto bello e particolare come arredamento e ci piace molto anche come sono apparecchiati i tavoli.
La cucina è di qualità e di alto livello, sia come ingredienti che come preparazioni e proposte. Infatti non è facile scegliere. Alla fine prendiamo una tartare di gamberi con crema di sedano e bottarga di muggine, un'alalunga affumicata (tonno) con mela candita, cipolla rossa e spuma al caprino. Per primo prendiamo una fregula di mare (era minimo per due) davvero eccellente! A seguire, dividiamo una specialità della casa, vale a dire la ventresca di tonno con crosta di pane nero in guazzetto di pomodoro, olive e capperi. Per dolce siamo indecisi, allora scegliamo i 4 assaggi di pasticceria, così ne proviamo diversi. Tutti ottimi!
Dopo cena facciamo una breve passeggiata nella zona pedonale di Sant'Antioco.
Anche la terza giornata di viaggio è terminata, torniamo in hotel a Santadi e ci prepariamo al quarto giorno on the road nella Sardegna del Sud.
Trovate tutto il diario di viaggio del nostro on the road nella Sardegna del Sud nelle pagine dei diari di viaggio, dell'Italia ed in quella degli on the road.
Inoltre qui potete leggere Cosa vedere nella Sardegna del Sud e qui il post Le spiagge più belle della Sardegna del Sud.
Qui invece trovate la mappa con indicati tutti i luoghi e le spiagge viste nella Sardegna del Sud.
Fabio
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