Pascucci al Porticciolo: premiato con la stella Michelin, con tre forchette della guida Gambero Rosso, e con tre cappelli per la guida de L'Espresso, ed oggi anche per il miglior piatto di pesce dell'anno Gambero Rosso.
La nostra recensione del ristorante Pascucci al Porticciolo a Fiumicino
Lo chef Pascucci presenta questo piatto non per voler fare polemica, ma semplicemente per mettere in evidenza un problema presente in tutto il mondo, la plastica invade e deturpa i mari.
Ma andiamo in ordine.
L'apparecchiatura è semplice ed elegante, perfetta per fare risaltare i piatti che ci verranno proposti.
Oltre al menu à la carte, c'è la possibilità di scegliere tra tre menu degustazione, "Menu degustazione classico" da € 90, "Come è profondo il mare" da € 110 ed "Un viaggio nel sole e nel mare"da € 120.
Iniziamo con dei grissini sottili dal forte sapore di burro.
Resistiamo dal mangiarli tutti solo per la consapevolezza del percorso che ci attende.
Decidiamo di provare due vini diversi al calice, per cui il sommelier Mirko Rebuzzi ci consiglia Vino delle Fattorie della aiola di Castelnuovo Berardenga, piccola realtà dedita alla qualità piuttosto che alla quantità; ed un Sancerre, Le vignes silex, Domaine Reverdy-Ducroux
Iniziamo con le entrée:
Cialde di cavolo viola con emulsione di aringa
Stelle marine di barbabietola farcite di salsa tonnata e capperi
Cialde croccanti farcite con burro al limone e alaccia.
Subito capiamo che troveremo il mare non solo nei sapori, ma anche visivamente.
Mare: Spugna alle erbe accompagnata da maionese di ostrica e acciuga, mentre la scritta "mare" è composta da sale marino rosa, polvere di scampi ed alga essiccata.
Bisogna sentirne il profumo prima di iniziare in modo da avere la sensazione di trovarsi in riva al mare. Il piatto si degusta facendo "una scarpetta" passando la spugna a cancellare la scritta come se fosse l'onda del mare.
Per chi ama il cibo come noi, l'idea di "giocare" con un piatto è assolutamente avveniristica. Nel massimo rispetto per gli ingredienti utilizzati, non si vuole che il cliente gusti semplicemente il piatto, ma che abbia sensazioni diverse, le stesse che si hanno quando d'estate si trascorre del tempo in spiaggia a guardare le onde che si allungano sulla sabbia, una sensazione di relax e di gioia al tempo stesso.
Ostrica speziata con maionese di cavolfiore, gel di pepe nero e pompelmo rosa.
All'ostrica che ha una sapidità naturale, viene abbinata una nota piacevolmente dolce. L'ostrica è già porzionata in tre parti ed a ciascuna di esse corrisponde una sensazionie gustativa diversa ma sempre interessante.
Viene servito il pane accompagnato dal burro al nero di seppia e ginepro.
I due viaggiatori ed un gambero fuori di testa
La signora Vanessa premette che si dice che il gambero abbia perso la testa per un americano.Si inizia dalla coda per finire con la testa da succhiare e quindi passare all'americano. Ad accompagnare il tutto un raviolino di mela annurca.
Questo piatto è stato un vero percorso dove tutti i componenti sono ben bilanciati in una sequenza che diventa un crescendo di sapori.
Rosa di calamaro con erbe del Mediterraneo, santoreggia, rosmarino marino ed alloro. Iniziare dal sugo del calamaro servito come un sakè, quindi si unisce il calamaro al daikon, radice che dona una nota speziata.
Anche qui più componenti a costituire il piatto. Dalla tenerezza del calamaro dalla nota affumicata, si passa alla dolcezza data dal suo sugo per terminare con una sferzata di sapore data dal daikon.
Sicilia - Giappone Andata e Ritorno: riso cotto nel dashi di alga kombu, mantecatura in olio di capperi, burro, acciuga e origano. Una spolverata di tè Bancha, tè bianco giapponese.
La composizione di questo piatto sembra molto complessa, ma assaporandolo la semplice armonia che lega ciascun ingrediente all'altro mostra ancora una volta l'abilità dello chef .
Ne avremmo mangiato ancora e ancora.
Mare di plastica: fusilli al nero con finta plastica, burro di seppia, burro-limone, un infuso di seppia, fiori, misticanza.
L'unica definizione che si può dare di questo piatto è "geniale".
Stracotto di tonno con crema di patate al burro, salsa di pomodoro e basilico fresco.
Il tonno dopo la marinatura come uno stracotto, viene cotto tutta la notte non a bassa temperatura, metodo molto diffuso recentemente, ma come vuole la tradizione nella terracotta, il cui fascino, come spiega lo chef, è intramontabile. La cottura avviene in salsa di pomodoro, salsa di soia, zenzero, pepe di Sarawak e basilico indiano. Per essere poi servito con una spolverata di pecorino di Gavoi.
Verde: Triglia croccante, fois gras al Marsala e lamponi ghiacciati.
L'idea di servire i lamponi ghiacciati non è un caso, utili a sgrassare il palato dopo la frittura ed il fois gras.
Predessert: zucca, cachi ed un gelato al brandy.
Il Predessert ci ricorda che siamo in autunno ed il sapore zuccherino del cachi ben si abbina con la zucca a formare un fiore.
Millefoglie con cialda di patate, crema chantilly alla vaniglia Burbon, cioccolato bianco e frutti rossi.
A fianco il sorbetto mango e passion fruit.
Una sfoglia quasi eterea si potrebbe dire. La sua leggerezza si abbina perfettamente con la crema e con i frutti rossi ed il sorbetto dona quel tocco di acidità e di freschezza perfetti per concludere la nostra cena.
Piccola pasticceria finale.
Noi abbiamo avuto la fortuna di parlare con lui dello Stracotto di tonno e di Mare di plastica.
Anna Luisa e Fabio
Nota: le nostre recensioni sono libere e in alcun modo sponsorizzate. Ci piace condividere con voi le nostre esperienze nei ristoranti che ci sono piaciuti particlarmente.
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