Un importante gioiello del Cilento in Campania è sicuramente il parco archeologico, coi bellissimi templi di Paestum.
Parco archeologico e templi di Paestum
Quando si pensa al Cilento, spesso il primo pensiero va al mare, essendo una zona a grande vocazione turistica che ogni anno richiama d'estate tantissimi vacanzieri.
Ma oltre a buon cibo tipico locale e alla dieta del Cilento, famosa per la sua bontà sia al palato che per la salute in generale, a Paestum ci sono i resti di un'antica civiltà della Magna Grecia che si possono ammirare all'interno del Parco archeologico. Qui spiccano sicuramente i tre templi che fortunatamente si sono conservati benissimo, mentre di altre parti di questo insediamento oggi possiamo ammirarne le rovine.
Il parco archeologico
Da alcuni ritrovamenti archeologici all'interno del parco, come resti di capanne e ritrovamenti nei pressi della porta della Giustizia, si evince in realtà che questa area era abitata già ai tempi della Preistoria.
Fu solo alla fine del VII secolo a.C., come ci racconta Strabone, che alcuni cittadini della città di Sibari, in Calabria, decisero che volevamo una loro presenza importante anche sul Tirreno per meglio commerciare con gli Etruschi.
In un primo momento si stanziarono ad Agropoli, salvo poi fondare nell'attuale Paestum, nella Valle del Sele, la città di Poseidonia, probabilmente dedicata proprio al Dio che guidò questa loro impresa.
La città di Poseidonia raggiunse il suo massimo splendore nel periodo tra il VI e il V secolo a.C., quando la città di Sibari fu distrutta nel 510 a.C. e i commerci con gli etruschi diminuirono. La distruzione di Sibari fece anche sì che molti cittadini facoltosi si stabilirono a Poseidonia.
Fu proprio in questo periodo che la città assunse l'aspetto che possiamo vedere oggi, anche con la costruzione dei due templi principali attorno all'agorà, la piazza principale della città, dove sorgevano anche il sacello dedicato a Poseidone e l’ekklesiasterion, ovvero il luogo in cui si tenevano le riunioni pubbliche. Il tutto racchiuso dalle mura greche che ancora possiamo ammirare.
Verso il 560 a.C. fu costruita la cosiddetta Basilica, che probabilmente era un tempio dedicato ad Hera, nel 510 a.C il tempio di Cerere (dedicato ad Atena) ed infine, nel 460 a.C. il tempio di Nettuno (probabilmente dedicato a Zeus o ad Apollo o alla stessa Hera). Probabilmente i due templi di Hera e di Athena sorgevano su colline poco più alte e dove oggi c'è il Foro passava un fiume che divideva i due insediamenti.
Successivamente la città di Poseidonia fu conquistata dalla popolazione lucana e prese il nome di Paistom e anche quello fu un periodo florido per la città, come mostrano diversi ritrovamenti. In questo periodo la città conservò la sua impronta greca.
Successivamente, nel 273 a.C, arrivarono i romani che conquistarono la città e ne cambiarono il nome in Paestum, facendone una colonia di diritto latino.
Dopo aver dato supporto a Roma fornendo il grano necessario per resistere all'assedio di Annibale a Taranto, durante la seconda guerra punica, a Paestum fu data anche la possibilità di coniare una moneta propria. Tali monete infatti riportano la dicitura "PSSC" (Paesti Signatum Senatus Consulto).
Ovviamente i romani dettero alla città l'impronta classica di una città romana e quindi l'agorà e l'ekklesiasterion persero la loro importanza e anche se i templi greci rimasero (i romani comunque rispettavano il passato e anzi, prendevano molto bene spunto dalla civiltà greca che imitavano e cercavano anche di migliorare).
Fu in questo periodo che furono costruiti il forum, il Tempio della Pace (probabilmente un Capitolium), il santuario della Fortuna virile, la curia, il macellum, l'anfiteatro, le terme, oltre a diverse lussuose dimore private.
I resti della città che si possono ammirare oggi sono quindi il frutto di questa storia della città di Paestum. E sicuramente nei dintorni dell'attuale parco archeologico ci saranno altre meraviglie ancora non scoperte.
I templi
Già dall'esterno del parco archeologico si possono ammirare i due templi di Hera e di Poseidone.
Sono templi di ordine dorico, ottimamente conservati e tipici dell'architettura della Magna Grecia.
Partendo dalla sinistra (guardando da via Magna Grecia e quindi da quello più a sud), c'è il primo tempio di Era, conosciuto come la Basilica ma che in realtà era un tempio dedicato ad Hera, Dea della fertilità, moglie di Zeus. È un tempio in cui sono visibili le colonne, 18 nel lato lungo e 9 nel lato frontale, più corto; proprio il numero dispari di colonne, di cui quella centrale allineata al colonnato interno, ha creato il fraintendimento che le è valso il nome di Basilica; la sua costruzione iniziò intorno al 560 a.C.
Il tempio di Nettuno, il più grande e probabilmente quello che attira di più l'attenzione del visitatore, si trova alla destra della Basilica. Ancora non c'è certezza se sia dedicato ad Apollo, Zeus o ad Hera. È conosciuto come Tempio di Nettuno, perché gli studiosi del XVIII e XIX secolo avevano dato per scontato che, essendo il tempio più importante, fosse dedicato a Poseidone (Nettuno), protettore della città. È del V secolo a.C. ed è costruito interamente in travertino, pietra locale facilmente lavorabile. Stilisticamente si avvicina al Tempio di Zeus ad Olimpia.
Più lontano, dall'altra parte del parco archeologico, dove si può vedere anche l'anfiteatro (zona nord), sorge invece il tempio di Athena che era conosciuto in precedenza come tempio di Cerere. La sua costruzione si aggira intorno al 500 a.C. ed è il più recente tra i tre templi. Presenta colonne doriche nel peristilio e ioniche nella cella.
Molto bello è percorrere la Via Sacra, alle spalle dei templi, larga 9 metri e con marciapiedi, che costeggia la zona residenziale sulla sua sinistra.
Attorno al Foro colonnato sorgevano diversi edifici pubblici importanti come il macellum, la curia, le terme e il lararium cittadino.
Orario di apertura e biglietti
Il Parco archeologico di Paestum è aperto dalle 8:30 alle 19:30 (la biglietteria chiude alle 18:30).
Fino alle 18:00 si può visitare sia l'area archeologica che il museo, successivamente alle 18:00 solo l'area archeologica. L'acropoli si visita fino alle 18:30, dopo questo orario si può visitare solo la parte bassa.
La biglietteria si trova all'altezza della Porta Principale, verso il tempio di Nettuno (prima incontrerete, venendo da sud, la piccola e più vecchia biglietteria ormai chiusa. La nuova è poco più avanti.).
Il biglietto comprende la visita al parco archeologico di Paestum (ma anche a quello di Velia) oltre al museo ed è valido tre giorni.
I prezzi del biglietto cambiano in base alla stagione. Da Dicembre a Febbraio: adulti 12 €, ridotto (ragazzi dai 18 ai 25 anni) 2€, famiglia (due adulti e uno o più figli fino ai 25 anni) 10€. Da Marzo a Novembre, invece, adulti 6 €, ridotto (ragazzi dai 18 ai 25 anni) 2€, famiglia (due adulti e uno o più figli fino ai 25 anni) 20€.
Inoltre esiste anche un abbonamento Paestum e Velia valido 365 giorni dal primo utilizzo e consente l'accesso durante l'anno anche a tutti gli eventi che non richiedono un costo aggiuntivo.
Ovviamente i prezzi del biglietto e gli orari di apertura si riferiscono al momento della nostra visita e possono subire variazioni nel tempo. Per questo invito sempre a controllarne la correttezza al momento della propria visita. I prezzi: adulti 20€, Ridotto (dai 18 ai 25 anni) 13€, famiglia (due genitori con uno e più figli fino ai 25 anni) 20€.
Sia a nord che a sud del parco archeologico di Paestum ci sono diversi parcheggi. La strada davanti all'ingresso e alla biglietteria, via Magna Grecia è pedonale. Noi abbiamo parcheggiato in quello all'incrocio a sud dei templi e abbiamo trovato queste tariffe: 3€ per le macchine e per le moto, 5€ per i camper e 10 € per autobus e per il pernottamento dei camper.
Siamo in località Capaccio Paestum e quindi non si può non segnalare la presenza di diversi caseifici e cantine e aziende agricole della zona che pure trovate indicate sulla cartina di Paestum e del Cilento che ho creato. Siamo nella Valle del Sele, in provincia di Salerno che dista 30 km da Paestum e a nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Insomma, una visita al Parco archelogico di Paestum merita molto e vale decisamente la pena scoprirlo.
Fabio
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