La Sanità è uno dei quartieri popolari più interessanti da visitare a Napoli, un quartiere pieno di storia e di storie da raccontare attraverso splendidi palazzi, chiese, catacombe ed il famoso Cimitero delle Fontanelle.
Cosa vedere al rione Sanità a Napoli
- 1 - Porta San Gennaro
- 2 - Murales nei Vergini
- 3 - Chiesa di Santa Maria dei Vergini
- 4 - Palazzo dello Spagnolo
- 5 - Pizzeria Concettina ai 3 Santi
- 6 -Casa natale di Totò
- 7 - Palazzo Sanfelice
- 8 - Vico Lammatari
- 9 - Basilica di Santa Maria alla Sanità e catacombe di San Gaudioso
- 10 - Acquaquiglia del pozzaro
- 11 - Cimitero delle fontanelle
- 12 - Poppella ed i fiocchi di neve
Colonna sonora: Sanità
(di Fede'n'Marlen)
E' sempre difficile parlare della propria città, perché è inevitabile che i sentimenti prendano il sopravvento, soprattutto se si parla di un luogo, di un rione complesso ed affascinante allo stesso tempo come la Sanità. Uno di quei luoghi dove si vive la contraddizione, ma anche la speranza e forse la certezza che le cose siano finalmente cambiate o comunque stiano cambiando, in meglio.
E' il luogo dove tutto è possibile, può essere un nuovo inizio o l'inizio della fine. Ma di sicuro è un luogo dove ci lascerete il cuore, come ce l'ho lasciato io. Quindi mi sembra chiaro però che se venite a Napoli, a parte tutte le bellezze classiche e più conosciute della città che potete vedere, inserite anche una visita (meglio se guidata) al rione Sanità. Vi richiederà circa 3 ore.
Per lungo tempo luogo non sicuro e da evitare, questo quartiere, come altri della città, sta lentamente rifiorendo e mostrando le sue bellezze ai visitatori che decidono di andare ad esplorarlo. Lo ammetto, essendo cresciuto con l'idea che fosse un posto pericolo e da evitare, ci sono stato la prima volta lo scorso dicembre (2016). Da quella volta ci sarò tornato almeno altre 3-4 volte e per motivi diversi. Infatti in questo post cercherò un po' di unire le varie visite fatte e le cose apprese in ognuna di esse.
La visita sel Rione Sanità può iniziare concretamente all'esterno del quartiere, cioè su via Foria, all'altezza della porta di San Gennaro. Per raggiungerla, le fermate della metro più comode sono Museo sulla linea 1 (la nuova, quella delle fermate dell'arte) e Cavour della linea 2 (la vecchia stazione dei treni metropolitani delle ferrovie dello Stato). Entrambe portano a Piazza Cavour, nelle vicinanze del museo archeologico nazionale.
Porta San Gennaro
Dicevo che il giro può partire dalla Porta San Gennaro, una delle tantissime porte della città, ma soprattutto la più antica. Troviamo delle testimonianze della sua presenza già nel 928. Si tratta di una porta che segnava il confine della città con la zona fuori le mura ed è stata dedicata a San Gennaro perché guarda in direzione delle catacombe che portano il nome del Santo, ma anche dei lazzaretti esistenti all'epoca, uno sguardo protettivo verso i più deboli. La porta ha una storia un po' particolare perché oggi si trova incastrata tra due edifici civili in quanto fu spostata dalla posizione originaria (era leggermente più indietro). Per questo motivo perse i due torrioni laterali che possiamo invece vedere in altre porte della città come porta Capuana o porta Nolana.
La porta presenta un affresco del 1656 del pittore calabrese, Mattia Preti. Aveva ucciso un uomo e per questo motivo fuggì da Roma e andò a rifugiarsi a Napoli. Invece di essere condannato al carcere, la pena che gli fu inflitta fu quella di affrescare tutte le porte di Napoli. Sono rappresentati San Gennaro, San Francesco Saverio e Santa Rosalia. Inoltre ci sono un quadro della Vergine ed un busto di San Gaetano, inserito come ex voto.
Murales nei Vergini
Da qui, attraversando la strada, lasciandosi la porta di San Gennaro alle spalle, ci si può inoltrare nel quartiere
Vergini. Subito ci si immerge nell'atmosfera del quartiere popolare con le tante
bancarelle del vivace mercato.Prendete via Fuori Porta San Gennaro. Qui, nel primo vicoletto sulla destra, di fronte la pescheria, troverete 3 bei murales.
Più avanti ne vedemo anche altri molto interessanti.
Chiesa di Santa Maria dei Vergini
Dopo pochissimi passi troviamo due edifici interessanti.
Sulla destra, la chiesa di Santa Maria dei Vergini, dove fu battezzato anche
Totò. Quest'anno (2017) ricorre il cinquantenario della morte dell'attore
napoletano e ci sono state diverse iniziative di cui vi parlerò. Una delle visite guidate che abbiamo fatto, è stata dedicata proprio al popolare attore, visita organizzata dall'Associazione culturale Artemis.
Palazzo dello Spagnolo
Di fronte alla chiesa invece troviamo il bellissimo Palazzo dello
Spagnolo progettato dall'architetto Fernando Sanfelice. A partire dal '700 infatti
si iniziò a vivere anche fuori dalle mura cittadine e per questo motivo
furono costruiti bei palazzi sulla strada che portava alla Reggia di
Capodimonte. Il palazzo è così chiamato perché fu acquistato da uno
spagnolo, appunto, Atiensa, che poi purtroppo per lui, lo perse al
gioco.
Il palazzo è conosciuto anche come casa del fante, per un cavallo
che vi è raffigurato o palazzo 'ro fascio (del fascio), in quanto qui si
stabilirono dei gendarmi fascisti. Il palazzo dello Spagnuolo avrebbe
dovuto ospitare il museo dedicato a Totò, ma attualmente è in uno stato
di fermo e di abbandono. Ovviamente c'è la speranza che venga aperto quanto prima.
Pizzeria Concettina ai 3 Santi
Proseguendo, passiamo per la pizzeria Concettina ai 3 Santi. Concettina
era la nonna dell'attuale proprietario, Ciro Oliva, che fa un'ottima
pizza. Provate le sue pizza gourmet, ma anche le classiche, non ve ne
pentirete. La pizzeria, dicevo, prende il nome dalla signora Concettina
che la fondò, ma anche dall'edicola che raffigura 3 Santi, San Vincenzo,
Sant'Alfonso e Sant'Anna, oltre alla Vergine, edicola che si trova proprio accanto all'entrata principale. Vi consiglio di andarci presto, soprattutto nel fine settimana perché spesso si creano lunghe code e c'è da aspettare parecchio per entrare.
Nelle vicinanze, se invece volete provare la cucina tipica napoletana, prendendo l'ascensore al ponte della Sanità, pochi passi vi separano da Taverna Luciana che propone i piatti della tradizione napoletana ma anche pizze.
Casa natale di Totò
Proprio nella strada di fronte alla pizzeria, precisamente in via Santa Maria
Antesaecula, salendo un po' e tenendosi sulla sinistra, si trova la casa
natale di Totò. La riconoscete dai cartelli affissi ai balconi, da una insegna in
marmo attacata al palazzo e dai volontari che stanno cercando di mantenerne viva la memoria
attraverso alcuni gadget dedicati all'attore che vendono sulle bancarelle.
Salendo ancora, si trova una
recentissima installazione con una delle sue frasi tipiche ("Signori si
nasce, ed io lo nacqui"). Ancora più avanti si arriva a Via dei cinesi,
dove sono state girate alcune scene dei suoi film. Coloro che conoscono bene i suoi film individueranno facilmente quali sono.
Inoltre, subito dopo
il ponte della Sanità troverete un'altra installazione con la sagoma di
Totò, il principe della risata, chiamato così proprio per le sue nobili
origini che cercherà di rivendicare nel corso della sua vita.
Vicino alla casa natale di Totò è possibile ammirare anche un murales dedicato a Sophia Loren.
Palazzo Sanfelice
Tornando su via Sanità, subito dopo la pizzeria, sulla sinistra sempre,
troverete Palazzo Sanfelice, progettato dallo stesso architetto Fernando Sanfelice e che fece da modello per il
palazzo dello Spagnuolo, dal quale si differisce per i colori e per
alcune piccole modifiche che fuorono apportate nel tempo al progetto.
Questo palazzo infatti alle spalle presenta un giardino che doveva esserci anche
nel palazzo dello Spagnuolo ma che è presente solo qui. Salite per le sue scale e troverete anche
un bel murales di un autore francese disegnato sul muro di una porta murata. La
caratteristica di questi palazzi sono le scalinate ad ali di falco che
danno quasi l'impressione che il palazzo possa collassare da un momento
all'altro su se stesso.
Da qui il soprannome dell'architetto "Ferdinà,
liev't a sott", cioè, Ferdinando, togliti da lì sotto in quanto il palazzo potrebbe
crollare. Fatevi raccontare le leggende del munaciello e della bella 'mbriana. Due personaggi molto popolari nella cultura locale.
Tra palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice merita una visita anche
il palazzo nella curva, con la sua pianta ottagonale ed una bellissima
doppia scalinata a chiocciola che era un'altra interessante novità.
Vico Lammatari
Proseguendo, sempre sulla sinistra, incontriamo vico Lammatari, un vicolo in cui c'erano fabbricanti di amido e si dice che il vicolo per questo motivo emani un cattivo odore.
Ora anche qui c'è un bel murales.
Basilica di Santa Maria alla Sanità e catacombe di San Gaudioso
Arriviamo in piazza Sanità, dominata dalla Basilica di Santa Maria alla
Sanità col suo bellissimo altare barocco, rialzato, la pianta a croce
greca con 5 navate come le basiliche paleocristiane. Qui, degni di nota,
una sedia miracolosa per le donne che vogliono rimanere incinta ed una
statua di San Vincenzo Ferreri, detto il Monacone, con una serie di ex
voto posti dalle mamme che hanno avuto un bambino per sua intercessione.
Inoltre qui c'è il quadro della Madonna più antico presente in
Campania. Lo riconoscerete dalla cornice dorata. All'interno della
Basilica c'è anche un quadro di Luca Giordano, prolifico autore di cui si trovano quadri eccelsi in tantissime chiede di Napoli, frutto del suo modo di lavorare estremamente celere. Merita una visita anche il
chiostro esterno, sovrastato dal cosidetto ponte della Sanità che collega
via Toledo con Capodimonte e arricchito da affreschi fatti con la
tecnica del graffito.
All'interno della Basilica ci sono anche le
catacombe di San Gaudioso, visitabili solo attraverso una visita
guidata. Ci si può iscrivere all'interno della Basilica. A sinistra dell'altare c'è il banco dell'associazione che fa le visite guidate. Da poco è stato anche finito il restauro della cripta sotto l'altare. Sono davvero stupende, non perdetevele!
Sulla piazza Sanità è possibile ammirare altri 2 bei murales, di cui uno è dedicato ai bambini della Sanità, Luce, di Tono Cruz e l'altro accanto alla chiesa, Resis-ti-amo.
Recentemente sulla verticale dell'ascensore del Ponte della Sanità, dove già figurava in basso un storico murales con la scritta "Rione Sanità", è stato realizzato un nuovo murales che raffigura un abbraccio tra due persone.
L'opera è stata realizzata nel 2019 dall'artista filippino, trasferitosi in Italia a soli 10 anni, Jerico Cabrera Carandang per Assafà project e si intitola “Tieneme ca’ te tengo”, cioè tienimi che ti tengo letteralmente; ovvero teniamoci e sosteniamoci a vicenda, cioè quello che ha consentito una incredibile evoluzione a tutto l Rione Sanità.
Il ponte è dedicato alla memoria di Maddalena Cerasuolo che durante "Le Quattro giornate di Napoli" impedì ai nazisti di demolire il ponte.
Il ponte è dedicato alla memoria di Maddalena Cerasuolo che durante "Le Quattro giornate di Napoli" impedì ai nazisti di demolire il ponte.
Di fronte al grande murales c'è anche un murales più piccolo dedicato a Maradona.
Acquaquiglia del pozzaro
Con una passeggiata di 10 minuti circa si
raggiunge il cimitero delle Fontanelle. Prima notiamo una casa in cui
sono stati recuperati dei vecchi pozzi per la raccolta dell'acqua
piovana (pozzi di acquaquiglia) ed una chiesa, la Parrocchia Maria SS. del Carmine, affrescata da un artista
cileno con un murales coloratissimo dal titolo "La primavera".
Cimitero delle fontanelle
Il cimitero delle fontanelle è davvero un luogo unico e molto
suggestivo. Non lasciatevi influenzare dal fatto che ci siano ossa e
teschi dappertutto. Ma fatevi rapire dalle storie che sono legate ad
alcuni di essi, come il Capitano ed i due fidanzati, Donna Concetta, il teschio che suda ed
altri.
Il cimitero nacque proprio dall'esigenza di dare sepoltura a
tantissime persone durante il periodo della pestesu iniziativa di Gaetano Barbati di cui si può vedere una statua all'interno del cimitero. Poi le ossa furono
catalogate e sistemate in una sorta di muretti a secco.
Le persone
cominciarono a prendersi cura di queste anime bloccate nel purgatorio,
curando anche fisicamente questi teschi (detti "capuzzelle") e dando loro
anche un nome. In cambio di ciò, ovviamente si chiedeva una grazia o
anche solo la fortuna nel gioco del lotto. Così, poi, per riconoscenza,
venivano costruite delle casette (le "scarabattole"), all'interno delle
quali venivano posti i teschi, in segno di ringraziamento e come ex voto.
Recentemente è stato realizzato anche un murales dedicato a Totò e Peppino De Filippo sulla facciata di un palazzo in Via Arena della Sanità, 136.
L'opera è dell'artista cileno Tono Cruz e rappresenta la scena del caffé de "La banda degli onesti" con protagonisti proprio Totò e Peppino.
Tono Cruz è anche autore del murales Luce di cui vi ho detto prima.
Poppella ed i fiocchi di neve
Dopo questa intensa visita del quartiere, vi suggerisco una sosta golosa da
Poppella, sia dal padre, per provare i suoi taralli sugna e pepe, sia
dalla pasticceria del figlio che produce i fiocchi di neve, dolce che
sta spopolando in città. E' una brioscina leggerissima con dentro una
saporita crema di latte. Ora c'è anche un punto vendita in centro a
Napoli, a via Santa Brigida.
Recentemente la sede principale alla Sanità è cambiata. Ora si trova poco prima, sulla stessa strada. Ambiente più grande, accogliente e moderno.
Insomma, i motivi per dedicare una mezza giornata in giro per il rione Sanità ci sono tutti, quindi non perdetevela!
Ci sono diverse associazioni che fanno fare queste visite guidate, io vi consiglio anche la mia amica Ludovica, guida turistica campana.
Fabio
Mamma mia Fabio che bella guida di questi quartiere della tua città! In cui Io sono stata sempre di passaggio, e che praticamente non conosco affatto(però il tempo di mangiare una pizza indimenticabile l ho avuto!). Posti assolutamente da vedere. Incredibile quel cimitero(un po come la cripta dei cappuccini a Palermo dove ho dovuto prendere il coraggio a 4 mani per decidermi a entrare...). Spettacolare la pizza, per non parlare dei taralli sugna e pepe..e di tutto l armamentario dei dolci! Spero proprio di venirci presto anche perché il mio sogno è sempre stato quello di visitare la tomba di leopardi! Mi porterò dietro questa tua guida! Ciao, buona serata
RispondiEliminaGrazie mille! Considera che questo è solo un quartiere, c'è tantissimo da vedere. Ovviamente se vieni da queste parti, fai un fischio :-)
EliminaFabio
Grazie mille! Considera che questo è solo un quartiere, c'è tantissimo da vedere. Ovviamente se vieni da queste parti, fai un fischio :-)
EliminaFabio
Sono stata a Napoli un paio di volte, ma non sono mai stata nel rione Sanità, peccato perchè è davvero particolare e caratteristico, un pezzo di Napoli che va visitato!
RispondiEliminaGrazie per questo tour, anche se virtualmente, mi fa molto piacere scoprire questo quartiere!!
Ciao Silvia, sicuramente una visita da inserire in un secondo giro per la città o se si ha qualche giorno in più. Quartiere ancora verace :-)
EliminaFabio
Complimenti per questo bel reportage, davvero ben fatto! Purtroppo c'è ancora un brutto retaggio che spinge a considerare quei luoghi come non sicuri e non praticabili ma la realtà è ben diversa. E voi avete contribuito a demolire quel clichè! Le installazioni di Totò sono sfiziosissime. Ma cosa hanno fatto alla facciata della chiesa del cimitero delle Fontanelle? E' assai particolare!
RispondiEliminaE un'altra cosa: voglio sperare che tutte le foto dei piatti della Pizzeria Concettina non risalgano ad un "unica seduta" :D Il piatto con la scritta Vasnicola è TOP! ;)
Vero! Io ero il primo ad avere pregiudizi e difatti non mi ero mai spinto neanche a vedere il cimitero delle fontanelle, per paura che fosse un luogo pericoloso. Dopo la prima visita ci sono tornato altre 3-4 volte e sempre con piacere e soprattutto senza nessuna percezione negativa.
EliminaLa chiesa l'hanno proprio caratterizzata con dei motivi sudamericani :-D Un po' di colore :-)
No, no, in più volte ed in più persone anche. Però bella carrellata, vero? :-D
Fabio
Adoro Napoli ma purtroppo il tempo a disposizione per visitarla è sempre poco e non son mai riuscita a spingermi fino al Rione Sanità. Ti dirò la verità, un pochino c'è influisce proprio l'idea che sia un luogo poco sicuro, ma hai saputo farmi cambiare idea.
RispondiEliminaE poi vogliamo parlare di quella pizza!? Basta da sola a farmi venir voglia di precipitarmi a Napoli :)
Vero, lo capisco. I tempi per fortuna sono cambiati. E' davvero una visita che merita (meglio se guidate per apprezzarne tante cose). E poi c'è quest'ottima pizzeria che da sola vale la visita :-D
EliminaFabio
Grazie per avermici portato *_* Ammetto che da sola non ci sarei mai andata, perdendomi una splendida parte della citta'!
RispondiEliminaDavvero un piacere, un altro piccola parte di mondo scoperta assieme :-)
EliminaFabio