Non c'è Natale a Napoli senza la Minestra maritata, un classico della cucina partenopea. Casa mia però faceva eccezione, così ho imparato da sola a farla e oggi vi propongo la mia ricetta: La minestra maritata.
La minestra maritata
A questo punto vi starete chiedendo di chi stia parlando. No, non sono né parenti, né amici convolati a giuste nozze, ma di un piatto tipicamente napoletano. E si, perché, nonostante io mi diverta in cucina a sconfinare tra le pietanze di altre regioni, per non dire di altre nazioni, in realtà le mie origini si fanno sentire spesso e, aggiungo io, volentieri, visto che comunque la cucina napoletana a mio avviso resta sempre una delle più varie e buone che io conosca.
Ma qui casca l'asino, in quanto ci sono una serie di portate che ci mancano quasi in blocco: le minestre e le zuppe. Infatti, escludendo qualche minestra di legumi, e qui credo che i toscani abbiano molto da insegnarci per assortimento soprattutto, e qualche zuppa di pesce, la nostra cucina non ha minestre.
Questo dogma viene meno solo in due occasioni: Natale e Pasqua, ma soprattutto durante la prima di queste due festività, viene preparata una ricca, ricchissima minestra di verdure, la quale, in seguito ad uno sposalizio decisamente ben riuscito, aggiungendole la carne, diventa la Minestra Maritata.
Giuro che a casa mia non c'è mai stata l'usanza di prepararla, ma dato che mio zio e mia cognata amano particolarmente, quest'anno ho provato a farla anche io e devo dire che...adesso capisco la ragione di tanto amore.
Minestra maritata
Ingredienti:
(per 6-10 persone)
3 fascetti di scarolelle2 fascetti di cicoria
1 piccolo cavolo-verza
3 salsicce
1 coscia di pollo
1 fetta di prosciutto crudo
1 pezzo di manzo da brodo
300 g di buccia di parmigiano
100 g di pecorino grattugiato
6 uova (facoltative)
Procedimento:
In una pentola capiente mettere le carni e coprirle di acqua.
Cuocere fino ad ottenere un buon brodo e le carni tenere.
Scolare i pezzi di carne, eliminare le ossa ed i nervetti e spezzettarli nuovamente nel brodo.
Aggiungere la buccia del parmigiano pulita della parte esterna e tagliata a pezzetti e fare cuocere un paio di ore.
Alla fine aggiungere il pecorino e volendo le uova sbattute.
Regolare di sale e pepe.
Vi assicuro che non mi era mai capitato di trovare tante versioni e così varie di una stessa ricetta: chi ci mette il pollo e chi dice che non ci va, chi ci mette le uova (gli stabiesi) e chi no, chi poi sostiene che le uova vanno lasciate un attimo sulla superficie del brodo prima di mescolare e chi dice che vanno mescolate subito, chi non mette la verza, chi ci mette anche le orecchie del maiale e chi, io, rimane inorridito al solo pensiero.
Anna Luisa
P.S. Ringrazio tutte le persone che ho assillato all'inverosimile per sapere come dovevo preparare questa minestra ^_^
Che minestra profumata...buonissima. Ciao.
RispondiEliminaquesta nn manca mai a natale sulla mia tavola :)
RispondiEliminaAppena hai nominato “napoletano” ho pensato subito a questa zuppa visto che si parlava di “sposi” ^__^ Eh sì, questo è un matrimonio che s’ha proprio da fare! Baci, buona giornata
RispondiEliminaW gli sposiiiiii!!!!
RispondiEliminaBuona giornata...bacioni
La tua ricetta è davvero squisita!!! Una minestra molto ricca!!!
RispondiEliminabaci
Angelica
Quanto ci piacciono queste ricettine tutte ricercate ed originali! una minestra ricca e gustosa!
RispondiEliminabacioni
Da noi invece il panino con la milza, se si mette sopra la ricotta, si chiama maritato e senza si dice che è schiettu (cioè celibe)... ma quanto siamo vicini nel lessico, eh?
RispondiEliminaMettiamola così: di zuppe e minestre, ne avrete poche, ma le poche che avete compensano ampiamente questo vuoto. E quello dello stomaco, aggiungo, pure per un bel po'. le 6 uova finali sono state il colpo finale :-)
RispondiEliminae un grazie, dal profondo del cuore, per aver glissato sulle orecchie del maiale.
Sto pensando al nostro minestrone, che è spesso solo perchè lo facciamo cuocere tanto :-)))))
gran ricetta, davvero
ciao
ale
Questa zuppa è anche con prole ,ma è bella una zuppa che sa di storia come piacciono a me
RispondiEliminaMa che bella zuppa importante!!!!!!
RispondiEliminanoi la facciamo leggermente diversa, ma comunque la minestra maritata rimane un mito!!
RispondiEliminaottima!
@Max, grazie! sono rimasta colpita anche io dai profumi che sprigionava nell'aria ;-)
RispondiElimina@Mirtilla, allora sono curiosa di conoscere anche la tua versione ;-)
@Federica, si, è un matrimonio che s'ha da fare...ed anche spesso ^_^
@Flavia...mancano solo i confetti ^_^
@Angelica, grazie! Diciamo che tranne le orecchie del maiale, non ci mancava nulla ^_^
@Manuela e Silvia, grazie 1000! Sono felice di avervi fatto conoscere un piatto della tradizione napoletana ;-)
@Stefania, in questi casi riconosco il Regno delle due Sicilie ^_^ Sai che il panino con la milza non l'ho mai provato, mi sa che farò una capatina a Palermo per colmare questa mia mancanza ;-)
@Ale, pensa che questa minestra sarebbe...un antipasto!...giuso per stimolare l'appetito :-D
@Simo hai ragione, ha anche la prole! Simpaticissima come sempre ;-)
@Mari e Fiorella, grazie 1000 anche a voi! ^_^
@Gio, a questo punto per te vale la stessa cosa che ho scritto a Mirtilla, voglio conoscere la tua versione ;-)
Baci
Anna Luisa
E' una zuppa ricchissima. E non avrei immaginato un piatto tradizionale di questo tipo nella cucina napoletana, per il clima, se non per altro...
RispondiEliminaMolto, molto, interessante.
Molto tradizionale in ogni famiglia napoletana che si rispetti,questa minestra è un'istituzione.
RispondiEliminaMia mamma la preparava ogni Natale,si puo' dire che non la mangio da quando è mancata,non ne ho piu' il coraggio,la maritata come la faceva lei,sì che era minestra,ora non c'è piu'.Scusa la nota triste,comunque grande ricetta,a presto,Lisa.
@Sergio, ricchissima è il termine giusto! :-D
RispondiEliminaLa cucina napoletana a volte stupisce anche me ;-)
@Lisa, a volte preparare i piatti che una volta facevano le nostre mamme serve anche a ricordarle con affetto ;-) Grazie per i complimenti ^_^
Baci
Anna Luisa
Ehi grazie per il banner e soprattutto per avere accettato il compito di giudice nel mio "romantico" contest...ora vediamo che ci tira fuori Annalù!!! Bacioni, e buon weekend, Flavia
RispondiEliminaFigurati, è un piacere! Sarà un po' difficile non far vincere la foto (mia) del piatto di Annalù, ma ci proverò :-D
RispondiEliminaFabio
Ho scoperto il vostro delizioso blog per caso e tenevo a lasciarvi una traccia, un saluto.
RispondiEliminaHo avuto occasione di assaggiare la minestra maritata una volta a casa di alcuni amici di Pomigliano D'arco: la ricordo con molto affetto.
Ripasserò a leggervi.
Acilia, siamo felici di averti incontrata e che il nostro blog ti sua piaciuto. Speriamo di rivederti presto da queste parti ;-)
RispondiEliminaAnna Luisa
Ma dai, davvero la scarola perde il sapore amaro se la si passa in acqua fredda? Pensa che non la mangio proprio perché non mi piace l'amaro!
RispondiElimina@Mapi, ehm...sarebbe la cicoria che perde il sapore amaro :-D
RispondiEliminaNon lo sapevo neanche io...ma non si finisce mai di imparare ;-)
Baci
Anna Luisa