Abbiamo un altro giorno da dedicare a Bangkok. Domani infatti sarà dedicato ad una gita fuori porta che ci richiederà l'intera giornata.
Thailandia, diario di viaggio, terzo giorno: Bangkok
Chinatown
Il fuso sembra già smaltito bene, quindi facciamo la nostra solita colazione abbondante e subito andiamo a prendere la metro e poi il battello (quello economico) che ci porterà fino alla fermata più vicina al quartiere di Chinatown (la 5, Ratchawong). Oggi infatti vogliamo visitare questo frenetico quartiere ricco di negozi e bancarelle di tutti i tipi. E' sicuramente una zona da visitare, ci immergiamo in questo dedalo di vicoli dove passano anche motorini e camioncini che effettuano le loro consegne in un mix di sapori e profumi, si perché qui si cucina e si mangia a qualsiasi ora. Anche nei "negozi" si mangia tranquillamente sul posto di lavoro.
Mercato alimentare
Arriviamo ad un vicoletto più stretto dove sembra sembra esserci una parte del mercato tutto dedicato al cibo e quindi non possiamo non entrare a curiosare. Certo, non tutto fa venire esattamente voglia di mangiare, ma c'è una curiosità enorme.Tempio Wat Traimit
Usciti dai vicoli, ci incamminiamo a piedi verso uno dei templi di
Chinatown, il Wat Traimit con una statua di Buddha in oro massiccio,
alta 3 metri.
Tempio Wat Mangkok Kamalawat
Cerchiamo di capire quanto dista l'altro tempio. Capiamo che vicino non
è. Allora contrattiamo con un tuc tuc il prezzo e ci facciamo portare al
Wat Mangkok Kamalawat, il più importante luogo di culto della zona. Si
tratta di un edificio complesso, con diverse zone al suo interno. C'è
anche una zona dove i fedeli portano le loro offerte alla divinità.
Mercato Talat Mai
Abbiamo concordato col tuc tuc di portarci, dopo la visita del tempio, al Talat Mai, il mercato nuovo, prevalentemente alimentare. Ci lascia al volo in una strada trafficatissima, gli chiediamo dove ci saremmo incontrati, gli lasciamo intendere dove ci ha lasciati. Una volta scesi, ci rendiamo conto che si tratta della stradina che abbiamo visitato all'arrivo, quella tutta dedicata al cibo, ma ne approfittiamo per un altro giro e per qualche altro scatto.
National Museum
Qui riprendiamo il battello, ma per andare a vedere il National Museum. Scendiamo a Tha Chang (ci sono altre fermate più avanti e più vicine, ma
non sapevamo se ci fosse o meno il battello per attraversare il fiume).
Seguiamo la cartina, poi iniziamo a chiedere alla gente del posto, ma
non ci sembra che ci diano indicazioni precise. Ma piano piano ci
arriviamo. Una volta sul posto, ci rechiamo alla biglietteria dove ci
viene detto che gran parte del museo è chiuso per lavori e quindi
desistiamo dalla visita. Per evitare di "perderci" di nuovo e visto che
abbiamo pure camminato tanto e non è lontano, prendiamo un tuc tuc per
farci riportare al molo.
Torniamo in hotel, dove è diventato quasi un rito il bagno in piscina per un po' di relax prima di cena e per prendere un cocktail. Fanno degli arachidi per accompagnamento che sono uno spettacolo!
Kao San Road
Per questa sera abbiamo in programma di recarci nel quartiere di
Banglamphu, per vedere la famosa Kao San Road, crogiolo di turisti e
backpackers di tutto il mondo, transitanti da qui per godersi il posto o
per prenotarsi un alloggio o un volo o un bus per un'altra destinazione,
vista la presenza di diverse agenzie di viaggio.
Per il resto è pieno
di negozi e luoghi dove mangiare. Giriamo per le strade nei dintorni,
c'è tanta gente e cerchiamo anche un posto dove mangiare prima di fare un altro giro.
Ci sono anche delle bancarelle che vendono insetti da mangiare. Mi faccio coraggio e chiedo di provare una cavalletta. Se la mangiano, non sarà così male. Il difficile è il primo morso. Devo dire che era insaporita proprio bene, una spruzzata di salsa di soia e paprika la rendono simile alle patatine, come gusto. La consistenza non è diversa da un piccolo gamberetto col guscio. La testa e le zampette però le lascio volentieri.
E' ora di tornare in hotel, contrattiamo con un taxi ed in poco tempo siamo in hotel. Domani abbiamo la sveglia molto presto, abbiamo appuntamento alle 7 per la nostra escursione fuori Bangkok al mercato del treno, al mercato galleggiante e ad Ayutthaya.
Trovate tutto il diario di viaggio in Thailandia nella pagina dei DIARI DI VIAGGIO
ed in quella dedicata alla Thailandia.
Fabio
Certo che coraggio ad assaggiare una cavalletta!! Io a Pechino non c'è l ho proprio fatta, ma un po me ne sono pentita perché mi è rimasta la curiosità di sapere che gusto avesse( tu lo hai spiegato molto bene!). Meravigliosi quei mercati,npiueni di tutto e soprattutto di vita locale. Magnifica la piscina a sfioro o sopra i grattacieli!
RispondiElimina...mi è uscito( fra altri refusi) un errore gravissimo che mi affretto a correggere: " non ce l ho proprio fatta"...il t9 a volte è imbarazzante!
Eliminaletteralmente mi godo il viaggio con voi virtualemente, grazie
RispondiEliminaMamma mia la cavalletta! Però mi sono sempre chiesta che sapore avesse, chi l'ha assaggiata non ha mai detto di cosa sappia esattamente!
RispondiEliminaSplendide foto come al solito, Bangkok non è una città che mi ispira, mi sembra troppo caotica e anche le bancarelle di cibo, strano ma vero, non mi attirano :)
Oddio...Bangkok! E' a capo della mia lista della città da visitare...
RispondiEliminaE visto, che per ora, non potrò esaudire questo mio desiderio...mi faccio un viaggio "virtuale" insieme a voi e al vostro bellissimo post!!!!
è stato come essere lì, grazie !
RispondiEliminaA saperlo prima, al mercato avreste trovato veramente una bella varietà di pollame da disossare e farcire per la cara Patty :P
RispondiEliminaMi piacerebbe assaggiare un insetto, ma alla fine all'ultimo mi tiro sempre indietro, anche a me dan da fare testa e zampette!!
:-D in effetti c'era una bella varietà di pollame :-D
EliminaAlla fine credo che sia un preconcetto ed una mancanza di abitudine e di tradizione a mangiarli, altrimenti non ci troveremmo niente di strano. Mangiamo lumache, gamberi (che non sono proprio bellissimi :-), interiora, insomma, non ci sconvolgiamo per degli insetti, semmai allevati appositamente.
Fabio