Sono rimasta stupita scoprendo che non tutti conoscono questa gustosissima e genuina merenda.
Infatti quando ho deciso di prepararla, in molti mi hanno chiesto spiegazioni di cosa fosse.
In realtà per me è la merenda d'infanzia, quella che mia nonna e mia zia davano a me e a mio fratello quando andavo in barca con i miei zii ed i miei cugini e che, non di rado, scatenava una serie di scherzi per riuscire a sottrarcela, dato che faceva gola un po' a tutti.
La stragrande maggioranza dei bambini italiani è cresciuta a pane e Nutella, ebbene, a casa nostra praticamente la cioccolata in crema ha fatto la sua comparsa dopo che io avevo raggiunto la maggiore età. Ecco perché le cotognate sono la mia merenda di bambina e, conoscendone la bontà, mi è venuta voglia di farle gustare anche alle mie nipotine.
Purtroppo non è stato facile trovare le mele cotogne, un tipo di frutta poco conosciuto ed utilizzato da noi, dalla forma simile ad un ibrido tra una mela ed una pera, dotate di una peluria sulla buccia esterna che viene eliminata lavandole, e di una polpa dura che renderà il lavoro di taglio un po' faticoso, anche se il risultato finale darà un'enorme soddisfazione.
Volendo andare sul sicuro, ho utilizzato la ricetta del maestro Massari, che però parte dalla pasta di cotogne. Avendo le mele intere, ho utilizzato le sue dosi, ma ho seguito le indicazioni per fare una qualunque confettura, partendo cioè dalla polpa di mela tagliata a pezzi.
Cotognate
Ingredienti:
1000 g di pasta di mele cotogne (o di polpa di mele cotogne al netto degli scarti, tagliata a pezzi)800 g di zucchero
4 g di acido citrico in soluzione (il succo di mezzo limone)
Procedimento:
Mescolare lo zucchero in una bacinella con la polpa delle mele, quindi riporre il composto in frigorifero.
Dopo tre ore mescolare e cuocere in un tegame antiaderente fino a 104°C.
Verso la fine della cottura frullare le mele con un frullino ad immersione ed aggiungere il succo di limone.
Disporre la confettura negli appositi riquadri d'acciaio e nelle apposite scatole di legno ricoperte di carta oleata.
Lasciare riposare 12 ore senza umidità, evitando di chiudere la scatola.
Tagliare in parallelepipedi usando la chitarra o un coltello sottile ed inzuccherarli con uno zucchero semolato non troppo fine.
Qualora voleste evitare quest'ultimo passaggio, potrete avvolgere i parallelepipedi in strisce di carta oleata e conservarli in scatole di latta.
La ricetta è molto semplice, del tutto simile ad una qualunque confettura, ma il risultato saranno questi dolcissimi parallelepipedi che riscuoteranno il successo di grandi e piccini.
Anna Luisa
ma dai? veramente? sono stupita anche io! quindi hai fatto stra-bene a postare la ricetta, sapientemente interpretata!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti Simo ^_^ Sono felice che la ricetta ti sia piaciuta e spero che anche tu possa mangiare presto queste delizie :-P
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Anna Luisa
Confesso di avere assaggiato una volta sola in vita mia la cotognata, da ragazzina, e di non averla trovata di mio gradimento. Mi sa però che è un po' come il gelato al gelsomino, che da ragazzina non mi piaceva e adesso mi fa impazzire. E poi con gli anni i gusti cambiano, no? E io adoro fare marmellate... come dire che mi sa che farò mia questa ricetta! :-)
RispondiEliminaUn abbraccio.
Mapi, allora devi assolutamente provarle e vedere se ora ti piacciono...io sono letteralmente impazzita, ma non faccio testo, le cotognate mi sono piaciute fin da piccola, poi c'è la componente "ricordi"...comunque, detto tra di noi, sono buonissime! :-P
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Anna Luisa
Mia mamma lo faceva spesso e lo faceva anche mia zia...ho sempre amato questo color corallo brillante però mi piaceva anche il gusto. Da anni non la mangio...strano però, mio marito che è un po' più grande di me l'associa alla cotognata che suo padre comprava insieme ai pacchi "americani" e pare on fosse un gran bontà ! Un bacio, a presto !
RispondiEliminaMarina, mi sa che ti tocca prepararle, così poi tuo marito inizierà finalmente ad avere un "buon" ricordo delle cotognate ;-)
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Anna Luisa
Quando ho visto la ricetta mi è venuta una stretta al cuore. Era il dolce preferito di mio padre (tranquilla: è vivo, ma non so se sia ancora il suo dolce preferito!). Ricordo che da bambina, forse 8-9 anni?, decisi di prepararglielo come regalo di Natale. Le mele cotogne allora si trovavano anche nei giardini e la preparai...in effetti non so bene cosa abbia preparato, so solo che lui non l'assaggiò neanche e ci rimasi malissimo...è rimasta sulla mensola del caminetto per giorni! Ora piango!!! in realtà è stato, al passato bada bene!, un padre fichissimo, ma in quell'occasione mancò. Tutta sta solfa per dirti che da quella volta non ho più mangiato la cotognata! notte cri
RispondiEliminaCristina, per un attimo ho temuto..:-) Magari è l'occasione buona per preparargliele di nuovo...a tutti deve esere concessa una seconda occasione, soprattutto ai padri fichissimi ;-)
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Anna Luisa
Conosco la cotognata solo "di vista", o meglio di nome. Ma purtroppo non l'ho mai assaggiata. Lacuna imperdonabile e da colmare assolutamente. Dato che non abitate proprio dietro l'angolo per potervi fare un'improvvisata giusto all'ora di merenda dovrò ingegnarmi e cercare le mele cotogne.
RispondiEliminaNon so se farei prima a fare un salto da voi in realtà ... :-)
Manuela, spero che tu sia più fortunata di me, che ho dovuto aspetare un mese per avere le mele cotogne che avevo prenotato dal fruttivendolo ;-)
EliminaComunque male che vada, ne ho ancora un paio da parte per le occasioni speciali ;-)
Baci
Anna Luisa
Io ne facevo scorpacciate da ragazzina;pero' la ricordavo piu' scura,forse era quella che si comprava nelle drogherie penso,no fatta in casa.La tua ricetta,è molto piu' genuina,provero' a farla.Brava ,Lisa.
RispondiEliminaGrazie Lisa ^_^ Probabilmente è come dici tu, non saprei dirti...so solo che amo le cotognate! ^_^
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Anna Luisa
Anche io non ne avevo mai sentito parlare, è la prima volta che vedo questa merenda :O
RispondiEliminaAllora devi assolutamente provarla...sono certa che ti conquisterà ;-)
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Anna Luisa
Da bambina non mi piaceva, ma non ero una bambina normale (non che ora sia migliorata): non mi piacevano i dolci troppo dolci, le caramelle, gli zuccherini, l'ovetto della Kinder (la sorpresa quella sì, mi piaceva ma lasciavo la cioccolata sul tavolo) ecc...
RispondiEliminaOra qualcosa di "più dolce" lo mangio, quindi potrei provare a riassaggiare la cotognata...
Premetto che dolce è dolce, un po' come...le gelatine di frutta ;-)..ma è tanto buona...<3
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Anna Luisa
io la conosco ma non l'ho mai mangiata! ma davvero credevo fosse molto molto più complessa! sno felicissia di scoprire che invece i ci potrei anche cimentare! Grazie carissimi, siete sempre una risorsa!!
RispondiEliminaElena, anche io temevo il livello di difficoltà, invece è del tutto simile ad una confettura, va solo cotta e poi messa in forma per essere tagliata ;-)
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Anna Luisa
Wowww io la mangiavo da bambina e i miei ricordi sono deliziosi, cercherò di rifarla! Grazie per questa ricetta! Buon w.e.
RispondiEliminaEly,sono felice che anche tu abbia questi "dolci" ricordi d'infanzia ;-)
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Anna Luisa
L'ho fatta per due/tre anni consecutivi (pur non avendola mai assaggiata prima), perché un'amica di mia mamma mi spacciava circa 20kg di cotogne all'anno e, dopo confetture di ogni tipo, non sapevo più che farmene.
RispondiEliminaE mi è piaciuta da morire, tenuta poi nei vasi (qui si chiamano burnie) con la guarnizione, intervallate da foglie di alloro che aiutano a mantenerle nel tempo.. una merenda d'altri tempi, e decisamente speciale.
Che meraviglia, ragazzi!