Esistono molti modi per ricordare i luoghi che abbiamo visitato, si possono sfogliare gli album fotografici o in modo più moderno, fare scorrere le foto sul cellulare; si può raccontare agli altri l'esperienza vissuta; si può cercare di rivivere un'emozione provata in un determinato momento.
Ogni metodo è valido per ricordare un posto visitato, le persone incontrate, i piatti assaggiati.
Capita alle volte, tornati a casa, di cercare di ricreare un piatto proprio come lo avevamo assaporato durante un viaggio. Ahimè, difficilmente riusciremo a ottenerlo uguale all'originale, per una miriade di motivi legati principalmente alle emozioni vissute in quel momento.
Capita però a volte che il ricordo non sia un piatto, ma delle persone, amici o semplicemente conoscenti, che però hanno saputo darti qualcosa anche se incontrate per un breve periodo.Il piatto che ho preparato oggi si rifà proprio a queste persone, in particolare al signor Luigi, titolare del pastificio La pasta di Aldo, conosciuto durante il blogtour nelle Marche (ve ne abbiamo parlato QUI e QUI). Una persona che nella sua semplicità, con la collaboraione di sua moglie Maria, che gestisce assieme a lui il pastificio, ha saputo avviare un'attività che è cresciuta negli anni e continua a crescere. Non ha calpestato nessuno per arrivare dove si trova, anzi, ha aiutato persone ad ampliare le proprie competenze ed a crearsi un nuovo mercato, come è capitato per i produttori delle scatole che contengono la sua pasta. Ha scelto di collaborare con i suoi aiutanti ed andare incontro alle loro esigenze, accordando orari elastici a chi ne aveva bisogno. Ma soprattutto il signor Luigi è riuscito a produrre una pasta ricercata da chef anche stranieri che, dopo averla assaporata, hanno deciso di utilizzarla nei loro menù. Ed è proprio in questa pasta che si sente tutta la sua passione per il mestiere che fa e l'impegno che ha messo per arrivare dove si trova. Luigi è l'esempio di un uomo che senza dimenticare le proprie origini e restando legato al suo territorio, ha prodotto un'eccellenza che racconta proprio di quel territorio a cui lui appartiene.
Non ho potuto fare a meno di portare via un pacco di quella pasta prodotta con tanto amore, sia in virtù di quei ricordi di cui parlavo prima, sia perché già solo guardandola se ne intuisce la qualità.
Il formato che ho scelto sono le tagliatelle ed ho voluto provarle in un piatto di pesce.Per l'occasione ho anche sfilettato la rana pescatrice, con risultati che non mi sarei mai aspettata.
Tagliatelle alla rana pescatrice
Ingredienti :
400 g di tagliatelle all'uovo1 rana pescatrice
200 g di pomodori corbarini rossi
1 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale
peperoncino
Mettere sul fuoco l'acqua per la pasta.
Sfilettare la rana pescatrice: mettere il pesce con il ventre rivolto verso l'alto e praticare un'incisione proprio sotto la mandibola.
Continuare a tagliare seguendo la linea della mandibola fino ad aprirla completamente.
Rompere il punto di giuntura tra la mandibola ed il corpo.
Con il ventre poggiato sul piano di lavoro, tirare via la pelle. Separare la carne dalla lisca centrale e ricavare i filetti (da"Mare nostrum" di P. Vigorelli). Mettere da parte.
In una larga padella fare soffriggere l'aglio con l'olio, aggiungere i corbarini precedentemente tagliati in quattro e cuocere coperto per 15 minuti.
Aggiungere il pesce al sugo e terminare la cottura nella padella senza il coperchio.
Aggiustare di sale ed aggiungervi qualche seme di peperoncino ed il prezzemolo tritato.
Quando l'acqua nella pentola bollirà, aggiungervi il sale grosso che dovrà essere circa 10 g per ogni litro d'acqua. Appena l'acqua avrà ripreso nuovamente a bollire, buttare la pasta e cuocerla un minuto in meno di quanto indicato sulla confezione.
Scolare la pasta ed unirla al sugo nella padella. Fare saltare il tutto per un minuto ed impiattare.
Se si desidera, aggiungere qualche altra fogliolina d prezzemolo per decorare il piatto.Servire.
Con questa pasta ho portato con me un pezzettino delle Marche e sicuramente dei bei ricordi.
Anna Luisa
Adoro i primi di pesce e questo di sicuro è una delizia! Grazie per esser passati, è sempre un piacere!
RispondiEliminaGrazie a te Ale :-) Non cucino spesso il pesce, ma quando lo faccio cerco d valorizzarlo al meglio ;-)
EliminaBaci
Anna Luisa
Ottime!! La pasta con il sugo di pesce mi fa impazzire, è uno dei piatti che prediligo quando sono da sola e mi cucino il pesce, e se la materia prima è con i fiocchi, quello che esce è formidabile!!! Bellissimo piatto!!
RispondiEliminaSilvia,per fortuna in Italia le materie prime proprio non ci mancano ;-)
EliminaHai ragione, anche a me piace molto la pasta con il sugo di pesce, anche se non la preparo spesso ;-)
Baci
Anna Luisa
Buona la rana pescatrice o coda di rospo veramente squisita anche al forno arrosta ma con la pasta buonissima. Prendo nota buona serata.
RispondiEliminaEdvige, la rana pescatrice è uno di quei pesce che hanno un così buon sapore già di loro che non serve nulla per agustarla al meglio....certo con un po' di pasta lega alla perfezione ;-)
EliminaBaci
Anna Luisa
Nulla di meglio del cibo per veicolare ricordi.
RispondiEliminaMai sfilettato un pesce (dovrò provarci, prima o poi).. ma a vedere la meraviglia di questa pasta mi vien proprio voglia!
E che bella è quella tovaglia?!
Giulia, se ti può consolare anche per me è stata la prima volta, ma, come si dice, volere è potere ;-)
EliminaLa tovaglietta è di Biscalchin, acquisto di un Taste di un paio di anni fa ;-)
Baci
Anna Luisa
Non ho mai assaggiato la rana pescatrice e il suo sapore mi incuriosisce moltissimo. A dirla tutta non ho nemmeno mai pulito un pesce e non saprei davvero da che parte cominciare. Shame on me.
RispondiEliminaa Trieste è un pesce molto apprezzato, prendo nota ! Buon we
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