Ebbene si, sono stata ripresa nel vortice del lievito madre.
Sono passati ben quattro anni ed io non ne sentivo la mancanza, ma forse per il trauma di tutti i rinfreschi fatti e di tutte le pizze che venivano mangiate per almeno un paio di giorni, avevo quasi accantonato del tutto i lievitati, facendoli solo se strettamente necassario.
Quando Antonietta ha pubblicato la ricetta del babà, non ho resistito. Era un po' che mi frullava in testa l'idea di farmene dare un pezzetto dal panificio vicino casa e così ho fatto. L'ho porato a casa, ma il mio lievito madre non voleva crescere e dopo averlo rinfrescato senza successo, avergli dato un'impastata senza aggiungere nulla, ho pensato di fargli il bagnetto in acqua e zucchero e di battezzarlo Antonietto.
Sarà che gli è piaciuto il nome, oppure il bagnetto, oppure lo zucchero nell'acqua, quando ho prelevato la parte centrale del lievito e l'ho rinforzata, in pochi minuti il pezzo messo nel barattolo già era cresciuto e la restante parte ha dato origine ad un babà buonissimo.
L'ho anche assaggiato, seguendo le istruzioni del maestro Massari e pensate un po'...sapeva di pane!
Dopo tanta fatica non potevo abbandonarlo, così, leggendo il libro di Paul Hollywood, ho deciso di getto di preparare il pane con il muesli e le banane, ma prima doveveo rinfrescare Antonietto. L'ho rinfrescato ed ho riposto la parte da conservare in un barattolo di vetro, quelli con il tappo rosso, stringendolo bene perché mi ricordavo che Similio mi faceva puntualmente trovare il tappo svitato e lui che gironzolava per il frigo. Così sono riuscita ad evitate che Antonietto svitasse il tappo, infatti ho trovato il barattolo con il tappo sfondato ed il lievito madre che formava una sorta di colata lavica sul lato del barattolo... morale della favola: pensare di essere più furba del lievito madre e non esserlo!
Pane con muesly e banana
(da "La magia del forno" di P. Hollywood)
Ingredienti per 2 forme:
750 g di farina bianca forte per pane500 g di lievito madre
15 g di sale
3 banane sbucciate e tagliate a pezzetti
300 g di muesli
3,5-4,5 dl di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
50 g di fiocchi d'avena
Mettere la farina, il lievito madre, il sale, le banane e il muesli in una larga terrina.
Aggiungere 3,5 dl di acqua e mescolare bene con le mani, unendo altra acqua se fosse necessario, fino ad ottenere una pasta morbida e un po' grossolana, prelevando tutta la farina dai bordi.
Ungete leggermente il piano di lavoro, quindi trasferitevi la pasta e iniziate a lavorarla.
Proseguite per 5-10 minuti, finché l'impasto da umido non diventerà morbido e inizierà a formare una sottile pellicina.
Quando la pasta sarà morbida e setosa, metterla in una larga terrina unta, copritela con un telo e lasciatela lievitare a 22-24°C (non meno di 15°C e non più di 25°C) per 5 ore o finché non raddoppia di volume.
Coprite due teglie con un telo ciascuna e spolverizzateli di farina o preparate dei cesti di lievitazione.
Spolverizzate il piano di lavoro di farina e trasferitevi l'impasto.
Fate uscire tutta l''aria dalla pasta piegandola ripetutamente fnché non sarà morbida.
Dividetela a metà e formate due pagnotte.
Sistemate le due forme di pane sui teli (o nei cesti), chiudete le teglie in un sacchetto di plastica e lasciate lievitare nuovamente a 22-24°C per 13 ore finché l'impasto non sarà raddoppiato e tornerà subito indietro se lo pizzicate con le dita.
Quando la pasta è pronta, scaldate il forno a 200°C e foderate due teglie con carta da forno.
Trasferite i pani sulle teglie, poi spennelleteli di acqua e spolverizzateli di fiocchi d'avena.
Con l'apposito stampino, dividete ogni pagnotta in 8 spicchi, schiacciando bene fino in fondo.
Fatele cuocere per 40 minuti, finché battendo la base del pane con le nocche non sentirete un rumore sordo.
Lasciate infine raffreddare il pane su una gratella.
Note mie: ho preparato metà dose utilizzando 200 g di lievito madre perché la quantità indicata da Hollywood mi pareva eccessiva. Forse si potrebbe diminuire ulteriormente, ma credo ce molto dipenda dalla forza del lievito madre che usate.
Ho lasciato il pane lievitare la notte in uno stampo da plumcake, ottenendo così la forma rettangolare.
Anna Luisa
Che buono!! La mia creatura per ora si comporta bene, non è dispettosa e molto collaborativa!! Gli piacerà prendere parte a questo pane!! Grazie!!
RispondiEliminaAnche io ho recentemente ucciso il mio lievito madre: mi era diventato antipatico, come dici tu, non lo sopportavo più :D ora un po' vedendo questa meraviglia comincio a pentirmi...
RispondiEliminaIo ho un Paoletto che gira per il frigorifero, lo uso poco perchè non ho un accidenti di tempo, però ci vogliamo bene, ogni tanto mi tradisce, ma è più che altro colpa della casa umida e fredda (faccio come le mamme che scusano sempre i propri figli bricconcelli ;D ). Questo pane l'ho visto anche io sfogliando quel libro, la dose di pasta madre mi sembrava tantina, ma se me lo consigli lo provo di sicuro!
RispondiEliminauuuuhhhhh!! Io...saranno giá due anni che ho licenziato il mio lievito madre...troppo impegno!! Ogni tanto vedo qualche ricetta (come questa) e mi spiace on averlo piú...sigh....
RispondiEliminaUn abbraccio
Vera
Anche io mi sono lasciata riprendere dal lievito madre… e spero di non lievitare io!
RispondiEliminaahahaha Antonietto...mi hai fatto morire!
RispondiEliminaAnche io come te da qualche anno ho defunto il mio, che era un fratellino Similino del tuo, pensa un pò...
Ora sto bene così, anche se , quando vedo un pane favoloso come il tuo (e anche io ho il libro di Paul Hollywood che è una vera tentazione!!!) mi viene una voglia di mettere le mani in pasta...
La storia del lievito per me è praticamente arabo :( carino Antonietto però XD
RispondiEliminaè sempre un piacere venire a vedere le vostre cronache sia dalla cucina che dei viaggi
RispondiEliminamamma mia! on uscite mai da qst circolo vizioso della pasta madre per favore! :D fateci godere per sempre di qst deliziosi risultati!
RispondiEliminaMi hai fatto sorridere con la storia di Similio e Antonietto :)
RispondiEliminaAnche a me Antonietta ha dato l'ispirazione per buttarmi nell'eseprienza del lievito madre, per me è la prima volta, ancora non ho trovato un nome adatto al mio lievito. Comunque ogni tanto ho giò l'istinto omicida ma per ora resisto. In effetti il rischio di lievitare insieme al lievito c'è :)
buonissimo ciao sabrina
RispondiEliminaio lo vorrei ammazzare...solo che mi ci sono affezionata e non ho il coraggio. E Paul è sempre Paul. e tu, sei sempre tu... dai, ci riprovo con questa!
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