Questo mese siamo riusciti a partecipare giusto in tempo all'Mtchallenge (...ma non temete, domani ci sarà una seconda versione!).
Nonostante ci abbia entusuiasmati da subito la ricetta scelta da Tiziana per la sfida di Giugno, uno degli street food più amati in Italia, niente poco di meno che la piadina, non riuscivamo a deciderci su come farcirla. E così, mentre la blogosfera era invasa da piadine a tema Mondiali di calcio, con ingredienti e ricette di tutto il mondo, noi abbiamo scelto di giocare in casa e produrre due piadine con ingredienti locali e che creassero una sorta di cucina fusion tra Emilia-Romagna e Campania.
E così, mentre Fabio mi spronava a preparare una ricetta con verdure o pesce (si sa, l'estate si avvicina e la prova bikini è alle porte...e beato lui che non si deve mettere il bikini!), io più ci pensavo e più mi venivano in mente ingredienti "ricchi". Sono così nate le nostre due versioni di cui oggi vi presentiamo la prima.
L'idea ci è venuta da un must della cucina napoletana, la pizza di scarole, in cui le scarole vengono lessate e saltate in padella con olive, uvetta e pinoli; arricchita (perchè prova bikini si, ma non esageriamo!) con del baccalà lessato e saltato in padella con delle olive di Gaeta, che col loro sapore caratteristico si sposano perfettamente sia con le scarole che col baccalà, come da nostra tradizione.
Piadina baccalà e scarole
Per 6 piadine (ricetta del blog "l'ombelico di Venere")
500 g di farina 00
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato fresco
100 g di strutto
15 g di lievito per torte salate
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio
Per il ripieno:
1 scarola
500 g di baccalà dissalato e ammollato
150 g di olive nere di Gaeta
100 g di uvetta
100 g di pinoli
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale
Fate scaldare al microonde il latte e l'acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz'ora circa fuori dal frigorifero. Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All'interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l'acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po' dura. Mettete l'impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell'uso. La pasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz'ora. Infarinate appena il tagliere e disponetevi una pallina d'impasto, schiacciatela con la punta delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5 centimetri. Scaldate il testo o l'apposita teglia di terracotta, su un fornello a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Se non avete nessuna di queste teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda all'interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le piadine una sull'altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.
L'impasto può essere preparato con l'impastatrice, viene benissimo, basterà mettere tutti gli ingredienti assieme e lavorarli con il gancio impastatore per 7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.
Preparare il ripieno: sciacquare e denocciolare le olive e mettere l'uvetta in ammollo in una ciotola piena d'acqua.
Lavare la scarola e tagliarla a pezzi. Metterla in un tegame con 100 ml di acqua, salarla e cuocerla coperta per circa 20-30 minuti finchè non si sarà ammorbidita. Scolarla e strizzarla bene.
Nel frattempo lessare il baccalà tagliato a pezzi in acqua bollente per 10 minuti. Eliminare la pelle e le spine che si sentiranno a tatto toccando i pezzi di baccalà, quindi sbriciolarlo con l'aiuto di una forchetta.
In una padella riscaldare 3 cucchiai d'olio e lo spicchio d'aglio, aggiungervi la scarola ed il baccalà ed insaporirli su fuoco vivo per 10 minuti, aggiungervi le olive, l'uvetta scolata e strizzata ed i pinoli e mescolare il tutto. Salare se necessario e spegnere il fuoco.
Quando le piadine saranno pronte, farcirle con il ripieno di scarole e baccalà e servirle calde.
Queste piadine sono l'ennesima conferma che quando si fondono due cucine come quella emiliano-romagnola e quella napoletana, il risultato non può che essere una garanzia di bontà.
Anna Luisa
Eh bè....io ho una passionaccia per il baccalà, quindi questa piadina mi solletica parecchio!!!
RispondiEliminaChissà la seconda......
Grande farcitura!!!
Viviana, per noi è stato un esperimento mettere insieme scarole e baccalà...nella piadina poi, non ci avevamo mai pensato...mi sa che prepareremo spesso queste piadine ;-)
EliminaGrazie
Anna Luisa
Appena ho letto scarole...ho pensato ad un fusion!!! Bravi ragazzi...l'unica cosa ch mi dispiace è non essere stata lì con voi per l'assaggio reale!!! Un bacio Flavia
RispondiEliminaFlavia, quanto ci farebbe piacere farvi assaggiare i piatti che prepariamo ed ancora di più assaggiare i vostri...per fortuna c'è internet che almeno virtualmente ci permette di partecipare ai banchetti :-P
EliminaBaci
Anna Luisa
Già il richiamo alla pizza di scarole (che adoro) è da ola, ma se ci mettete anche il baccalà saltato con le olive di Gaeta, cari miei, qui si sfiora la perfezione.. una piadine veramente originale e molto gustosa. Bravissimi! E ora aspetto la seconda versione, con l'acquolina in bocca :)
RispondiEliminaGiulietta, non so se si è capito, ma anche noi adoriamo la pizza di scarole ed il baccalà...mi sa che questo matrimonio è ben riuscito ;-)
EliminaBaci
Anna Luisa
Baccala e sacrola? No ma voi siete dei geniacci. Due sapori che adoro e che mai mi son sognata di unire. Che bellezza...
RispondiEliminacomplimenti
simo
Simo, anche per noi è un abbinamento insolito...ma lo replicheremo sicuramente ;-)
EliminaBaci
Anna Luisa
quanto sono sfiziose ,mi viene una fame!!!!Ciao Sabry
RispondiEliminaGrazie!!! ^_^
Eliminami piace per questo abbianamento romagnolo e napoletano con il baccala, olive, scarola che da un bel sapore alla piedina
RispondiEliminaVoi siete sempre una certezza!
RispondiEliminaDeliziosa!! Bravi!!
RispondiEliminaMi piace un sacco la vostra piadina fusion, ricca di sapore, sembra davvero molto gustosa!!Aspetto anche la seconda proposta, sono sicura che sarà altrettanto allettante. un bacio, Chiara
RispondiEliminauna meraviglia di piadina! Aspetto la seconda! baci
RispondiEliminaPer fortuna che vi siete messi daccordo sul ripieno, mica volevate lasciare nel "cassetto" questa piada!?! devo dire che l'insieme dei sapori decisi, un pochino amari con contrasti dolci, i colori, le consistenze, tutto eccellente, complimenti per il ponte gastronomico che avete creato, peccato solo non poter assaggiare!!!
RispondiEliminaDa buona campana non posso che amare questo ripieno così godurioso, non ho mai pensato di abbinare il baccalà alla scarola ora lo dico a mamma perché lo voglio provare!
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