Erano molti anni che volevo replicare una ricetta della tradizione veneta, Risi e bisi, un piatto così importante per la regione dove viene preparato, da venir servito al Doge il 25 Aprile, giorno di San Marco, il patrono di Venezia.
La prima volta che l'ho preparato è stato per l'MTChallenge e da allora ho sempre desiderato replicare questo piatto, ma non sono più riuscita a trovare i piselli adatti.
Ricordo chiaramente mia madre, in tempi lontani, quando ancora non mi ero accostata ai fornelli, mi nominava questo piatto tirando un sospiro e dicendomi quanto fosse buono. Lei lo conosceva bene perché, pur essendo emiliana, aveva trascorso alcuni anni della sua giovinezza a casa di una zia in Veneto e lì aveva avuto modo di provare risi e bisi. Purtroppo, per quanto a me piacesse enormemente il riso con i piselli, all'epoca credevo che non ci fosse differenza con il piatto che mia madre mi nominava e quindi non capivo a cosa fosse dovutala sua nostalgia. E' stato solo alcuni anni fa, quando dovetti prepararlo per la sfida dell'MTchallenge, che assaggiandolo per la prima volta, ho capito perché le piacesse tanto.
Il segreto di questo piatto è sicuramente nei piselli, che devono essere teneri e dolci, ma soprattutto non devono essere trattati con pesticidi, in quanto per la preparazione dei risi e bisi occorre utilizzare anche il baccello. Infatti il tocco in più di questo piatto è quello di cuocere i baccelli dei piselli in acqua, e poi di frullarli o passarli al passaverdure, in modo da ottenere un brodo verde dall'intenso sapore di piselli. Il brodo, che verrà poi utilizzato per la cottura del riso, donerà al piatto un sapore meraviglioso.
Come dicevo, sono anni che volevo replicare questo piatto, ma non trovavo mai i piselli biologici o comunque il fruttivendolo non era mai in grado di garantirmi che non fossero stati trattati con pesticidi. D'altro canto, essendo in Campania, solitamente i baccelli vengono gettati via dopo aver sgranato i piselli, per cui ogni volta che gli dicevo che mi servivano anche i baccelli, lui mi guardava come se venissi da Marte.
Finalmente però un paio di settimane fa li ho trovati. Il caso ha voluto che incontrassimo ad un mercato di prodotti di qualità, la signora Vera di Antica Trochlea produttrice di un nuovo presidio Slow Food, i piselli centogiorni. Questo legume che stava per scomparire, è stato recentemente ripreso e salvato dall'estinzione, entrando a fare parte dei prodotti da tutelare nell'area vesuviana. Il pisello centogiorni deve il nome al fatto che tra la semina e la raccolta passano appunto 100 giorni. Quando ho visto questi piselli, di cui avevo già sentito parlare, ho subito chiesto se fossero naturali o trattati con pesticidi e finalmente ho avuto la risposta che speravo, non erano trattati, ma assolutamente biologici.
Neanche a dirvelo che li ho comprati di corsa e, tornata a casa, mi sono catapultata a preparare i Risi e bisi. Ora posso confermare che è un piatto buonissimo e con questi piselli ha un valore aggiunto enorme...ora capisco perché mia madre nominava i Risi e bisi sospirando.
Risi e bisi (ricetta tradizionale di Pino Agostini e Alvise Zorzi)
Ingredienti per4 persone:
E questi sono i piselli centogiorni:
Anna Luisa
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con voi anche la tradizione che sembra trita e ritrita pare qualcosa di incredibile! la magia è nelle vostre mani, negli occhi e nel cuore che vi anima! Smack!!
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