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MTChallenge di Novembre: Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre

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Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre

La pasta ripiena, già solo a nominarla vengono in mente il pranzo della domenica, la famiglia raccolta intorno alla tavola e la massaia che tira la sfoglia con un'abilità che solo anni di esperienza possono dare. Quella pasta racconta storie di famiglie, ma anche di terre, di prodotti di qualità, di tradizioni che si tramandano di madre in figlia. In ognuno di quei piccoli scrigni, oltre ad un ripieno preparato sicuramente con amore, è racchiusa una storia che parla proprio delle persone che lo hanno preparato e che lo mangeranno.

Se poi  la pasta ripiena è preparata per le festività, assume un ruolo ancora più importante, di essere il "primo piatto" di un giorno dell'anno che viene festeggiato con profonda solennità e, dato che viene una sola volta all'anno, anche il pranzo necessita di un qualcosa in più.

Sapete bene che la cucina di casa mia nasce dall'unione di due tradizioni, quella emiliana e quella napoletana e proprio per questo di solito il primo piatto che veniva preparato era ad anni alterni appartenente all'una o all'altra tradizione. L'anno del "primo piatto napoletano" si preparavano i ravioli o il rollè di pasta al forno, mentre il "primo piatto emiliano" potevano essere tanto i tortellini in brodo quanto le tagliatella al ragoût bolognese...in entrambi i casi era una grande festa per tutti.

Quando abbiamo visto che la ricetta che Monica aveva proposto per la sfida dell'MTchallenge di questo mese era la pasta ripiena delle feste, ci siamo chiesti verso quale delle tradizioni orientarci e, nell'imbarazzo della scelta, abbiamo optato per un unione delle due tradizioni, proprio come sono io e come è la ma cucina.

Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre

Così, mentre io ho pensato al classico rollè di pasta al forno, Fabio ha scelto quale dovesse essere il sugo che lo accompagnava, optando per un ragoût di lepre. Per non tralasciare le mie origini emiliane, ho preparato e tirato la sfoglia interamente a mano, lavoro che oltre a rilassarmi, mi dona sempre enormi soddisfazioni e le ho dato la forma delle tagliatelle. Per il ripieno della pasta abbiamo scelto  patate, bietola e noce moscata e per la forma abbiamo creato una girandola di tagliatella, ripiena ovviamente.

Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre

Girandole di  tagliatelle ripiene con ragoût di lepre


Ingredienti:

Per la pasta

300 g di farina
3 uova

Per il ripieno:

500 g di patate
100 g di bietole
2 cucchiai di parmigiano
2 cucchiaini di noce moscata
1 uovo
sale

Ragoût di lepre

Per il ragoût di lepre:

500 g di carne di lepre
1 l di vino rosso per la marinatura
2 carote
1 cipolla
1 costa di sedano
1 spicchio d'aglio
1 foglia di salvia
1 foglia di alloro
5 bacche di ginepro
100 g di farina
100 g di pancetta
1 noce di burro
5 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino rosso
1/2 l di brodo di carne


Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre
Preparare il ragoût: La sera prima, mettere a marinare con il vino in un contenitore la carne di lepre con un trito fatto con le carote, il sedano, la cipolla e l'aglio, aggiungere la salvia, l'alloro e le bacche di ginepro.
Coprire con la pellicola per alimenti e lasciare la carne in frigorifero per tutta la notte.

L'indomani sgocciolare la carne dalla marinatura, tamponarla con della carta da cucina e passarla nella farina.
Eliminare il vino della marinatura, la salvia, l'alloro e le bacche di ginepro e mettere in un tegame dal fondo spesso il trito di carote, cipolla, aglio, sedano e la pancetta tritata con l'olio ed il burro.
Unire la carne e rosolare il tutto.
Sfumare con il vino rosso e, quando sarà completamente evaporato, aggiungere il brodo che avremo preparato precedentemente, un mestolo alla volta.
Cuocere a fuoco lento per circa 2 ore e 1/2- 3 ore. Salare.

Preparare la pasta:  mettere la farina a fontana sul tavolo dove si impasterà , rompervi all'interno le uova ed iniziarle a sbatterle con una forchetta incorporando la farina finché sarà possibile. Continuare ad impastare almeno per circa 15-20 minuti fino a che la parte esterna dell'impasto sarà liscio come una seta e tagliandola a metà saranno presenti delle piccole bollicine nel suo interno, ma non puntini bianchi.
Mettere l'impasto a riposo in un sacchetto di plastica per almeno mezz'ora, nel frattempo preparare il ripieno.

Mettere in una pentola le patate, coprirle d'acqua fredda e portare ad ebollizione.
Cuocerle per 40 minuti da quando l'acqua bolle.
Quando saranno cotte, scolare le patate, sbucciarle e passarle allo schiacciapatate raccogliendole in una ciotola.
Salare ed aggiungere il parmigiano grattugiato, la noce moscata e l'uovo.

Pulire e lavare le foglie di bietola, immergerle in acqua bollente e cuocerle per 10 minuti. Scolarle, strizzarle e tagliarle finemente.
Aggiungerle al composto di patate e mescolare il tutto.

Riprendere la pasta, infarinare il tagliere ed iniziare a stendere l'impasto, prima con piccoli colpetti e poi, quando avrà raggiunto la misura di una pizza, iniziando ad allungare la sfoglia, rullando e sfogliando, finché non risulti dello spessore desiderato.

Mettere il ripieno della pasta in una sac à poche e formare un cordone di ripieno ad un dito dal lato della pasta.
Ripiegare quest'ultima sul ripieno e sigillare.
Continuare fino a terminare la pasta.
Arrotolare ciascuna tagliatella ripiena tenendo la sigillatura verso l'alto e formando una girandola.

Portare ad ebollizione l'acqua in una pentola, salare e, con l'aiuto di una schiumarola, immergere le girandole poche per volte.

Cuocere 4-5 minuti, scolarle, metterle una in ciascun piatto e coprire con il ragoût di lepre ed una spolverata di parmigiano grattugiato.
Servire.

Girandole di tagliatelle ripiene con ragoût di lepre

L'affetto si dimostra con piccoli gesti e per me, l'immagine della mia nonna bolognese che impastava e tirava la sfoglia e quella della mia nonna napoletana che preparava il ragoût non mi abbandonerà per tutta la vita, così come non mi lascerà mai l'affetto che loro mi hanno donato.

Anna Luisa

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A cena con le stelle al Plana Resort

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Nell'ultimo periodo c'è molto fermento nell'ambito enogastronomico campano, con serate a tema che coinvolgono esperti ed appassionati del settore.
Tra questi eventi, degne di nota, sono le serate a tema che si terranno settimanalmente a partire dal 25 Novembre fino al 22 Gennaio presso il Plana Resort. La struttura, che si trova all'interno dell'Ecoparco del Mediterraneo, a Castel Volturno (CE), è dotata di 44 camere e  14 lodge sul lago, con aree dedicate allo sport, al benessere e ad attività all’aria aperta ed è dog friendly, ospiterà per le prossime settimane 5 chef stellati campani che proporranno la loro cucina agli ospiti che interverranno.
Questo il calendario degli appuntamenti:

MERCOLEDI 25 NOVEMBRE
CHEF PATRON ROSANNA MARZIALE (1 STELLA MICHELIN) PROPRIETARIA DEL RISTORANTE A CASERTA “LE COLONNE

VENERDI 4 DICEMBRE
CHEF PASQUALE PALAMARO ( 1 STELLA MICHELIN) CHEF EXECUTIVE DEL RISTORANTE “INDACO” DI ISCHIA UBICATO ALL’INTERNO DELL HOTEL *****L (5 STELLE LUSSO) "L’ALBERGO DELLA REGINA ISABELLA"

VENERDI 11 DICEMBRE
CHEF DOMENICO IAVARONE (1 STELLA MICHELIN) CHEF EXECUTIVE DEL “MAXI RESTAURANT” DI VICO EQUENSE UBICATO ALL’INTERNO DELL’ HOTEL *****L (5 STELLE LUSSO) "HOTEL CAPO LA GALA"

VENERDI 18 DICEMBRE
CHEF VINCENZO GUARINO (1 STELLA MICHELIN) CHEF EXECUTIV DEL RISTORANTE “L’ACCANTO” DI SEIANO UBICATO ALL’INTERNO DELL’ HOTEL *****L (5 STELLE LUSSO) "GRANDHOTELANGIOLIERI"

VENERDI 22 GENNAIO 2016
CHEF PATRON MARIANNA VITALE (1 STELLA MICHELIN) PROPRIETARIA DEL RISTORANTE “SUD” DI QUARTO
NONCHE VINCITRICE DEL PREMIO
“MIGLIOR CUOCA D’ITALIA PER LE GUIDE AI RISTORANTI DE “L’ ESPRESSO E DI “IDENTITA’ GOLOSE"

Costo delle cene, 55 euro a persona. Info e prenotazioni al 0823764044 oppure al 3938714449.


Ci sembra importante segnalare questi eventi che mettono in risalto le eccellenze campane e gli chef portabandiera della nostra regione.Noi ci saremo, e voi?

Fabio ed Anna Luisa



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Per portare con sè dei ricordi: Tagliatelle alla rana pescatrice

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Tagliatelle alla rana pescatrice


Esistono molti modi per ricordare i luoghi che abbiamo visitato, si possono sfogliare gli album fotografici o in modo più moderno, fare scorrere le foto sul cellulare; si può raccontare agli altri l'esperienza vissuta; si può cercare di rivivere un'emozione provata in un determinato momento.
Ogni metodo è valido per ricordare un posto visitato, le persone incontrate, i piatti assaggiati.

Capita alle volte,  tornati a casa, di cercare di ricreare un piatto proprio come lo avevamo assaporato durante un viaggio. Ahimè, difficilmente riusciremo a ottenerlo uguale all'originale, per una miriade di motivi legati principalmente alle emozioni vissute in quel momento.
Capita però a volte che il ricordo non sia un piatto, ma delle persone, amici o semplicemente conoscenti, che però hanno saputo darti qualcosa anche se incontrate per un breve periodo.

Il piatto che ho preparato oggi si rifà proprio a queste persone, in particolare al signor Luigi,  titolare del pastificio La pasta di Aldo, conosciuto durante il blogtour nelle Marche (ve ne abbiamo parlato QUI e QUI). Una persona che nella sua semplicità, con la collaboraione di sua moglie Maria, che gestisce assieme a lui il pastificio,  ha saputo avviare un'attività che è cresciuta negli anni e continua a crescere. Non ha calpestato nessuno per arrivare dove si trova, anzi, ha aiutato persone ad ampliare le proprie competenze ed a crearsi un nuovo mercato, come è capitato per i produttori delle scatole che contengono la sua pasta. Ha scelto di collaborare con i suoi aiutanti ed andare incontro alle loro esigenze, accordando orari elastici a chi ne aveva bisogno. Ma soprattutto il signor Luigi è riuscito a produrre una pasta ricercata da chef anche stranieri che, dopo averla assaporata, hanno deciso di utilizzarla nei loro menù. Ed è proprio in questa pasta che si sente tutta la sua passione per il mestiere che fa e l'impegno che ha messo per arrivare dove si trova.  Luigi è l'esempio di un uomo che senza dimenticare le proprie origini e restando legato al suo territorio, ha prodotto un'eccellenza che racconta proprio di quel territorio a cui lui appartiene.

Non ho potuto fare a meno di portare via un pacco di quella pasta prodotta con tanto amore, sia in virtù di quei ricordi di cui parlavo prima, sia perché già solo guardandola se ne intuisce la qualità.
Il formato che ho scelto sono le tagliatelle ed ho voluto provarle in un piatto di pesce.
Per l'occasione ho anche sfilettato la rana pescatrice, con risultati che non mi sarei mai aspettata.

Tagliatelle alla rana pescatrice


Tagliatelle alla rana pescatrice


Ingredienti :

400 g di tagliatelle all'uovo
1 rana pescatrice
200 g di pomodori corbarini rossi
1 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale
peperoncino



Mettere sul fuoco l'acqua per la pasta.

Sfilettare la rana pescatrice: mettere il pesce con il ventre rivolto verso l'alto e praticare un'incisione proprio sotto la mandibola.
Continuare a tagliare seguendo la linea della mandibola fino ad aprirla completamente.
Rompere il punto di giuntura tra la mandibola ed il corpo.
Con il ventre poggiato sul piano di lavoro, tirare via la pelle. Separare la carne dalla lisca centrale e ricavare i filetti (da"Mare nostrum" di P. Vigorelli). Mettere da parte.

In una larga padella fare soffriggere l'aglio con l'olio, aggiungere i corbarini precedentemente tagliati in quattro e cuocere coperto per 15 minuti.

Aggiungere il pesce al sugo e terminare la cottura nella padella senza il coperchio.
Aggiustare di sale ed aggiungervi qualche seme di peperoncino ed il prezzemolo tritato.

Quando l'acqua nella pentola bollirà, aggiungervi il sale grosso che dovrà essere circa 10 g per ogni litro d'acqua. Appena l'acqua avrà ripreso nuovamente a bollire, buttare la pasta e cuocerla un minuto in meno di quanto indicato sulla confezione.

Scolare la pasta ed unirla al sugo nella padella. Fare saltare il tutto per un minuto ed impiattare.
Se si desidera, aggiungere qualche altra fogliolina d prezzemolo per decorare il piatto.

Servire.

Tagliatelle alla rana pescatrice

Con questa pasta ho portato con me un pezzettino delle Marche e sicuramente dei bei ricordi.

Anna Luisa


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Baileys irish coffee in chiave moderna: Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato

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Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

Ho sempre amato l'Irish coffee, anche se non sono amante dei cocktail alcolici, questo mi è sempre piaciuto e sono sempre stata convinta che si preparasse con il Baileys, fino a scoprire che questa è solo una variante dell'Irish coffee originale che si prepara in realtà con caffè, whisky e panna. Ho avuto modo di provare anche l'Irish coffee originale, ma ammetto che il mio cuore è rimasto legato alla prima versione conosciuta.

Il Baileys è sempre stata un mia passione fin da quando ero piccola. Prima che chiamiate il telefono azzurro, vi specifico che piccola è in senso lato, avrò avuto una decina d'anni quando l'ho provato la prima volta...ok, potete chiamare il telefono azzurro...

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

Questo liquore ha una consistenza ed un sapore di panna e whisky che fa gola a chiunque, un bicchiere tira l'altro, soprattutto se si è in compagnia, magari davanti al camino e da solo potrebbe già soddisfare la voglia di dolce che viene dopo mangiato. Ma potevo io lasciarlo semplicemente così e non trasformarlo in un dolce ancora più godurioso? Certo che no! Ormai mi conoscete, mi diverto troppo a creare dolci, soprattutto partendo da ingredienti che mi piacciono.

Così, rifacendomi al Baileys irish coffee che bevevo da piccola (...ehm volevo dire da da maggiorenne...) ho pensato di preparare una cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè. La base è costituita da una daquoise alle mandorle, che, insieme al riso soffiato ricoperto di cioccolato che  ho usato nella decorazione, dona al dolce una certa croccantezza. A completare il tutto, ricopre il dolce una glassa specchio al cioccolato.

Ma dato che non mi potevo fermare qui, ho preparato anche un Baileys irish coffee con caffè, Baileys e panna...giusto per non farsi mancare nulla

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee


Cupoletta al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato

Ingredienti:


Per la bavarese al Baileys:

125 ml di latte intero
25 g di zucchero
80 g di tuorli
7,5 g di colla di pesce
125 g di cioccolato bianco
100 ml di Baileys Original
150 ml di panna

Per la daquoise alle mandorle:

67,5 g di albumi
42,5 g di zucchero
62,5 g di farina di mandorle
45 g di zucchero
15 g di farina

Per il cuore fondente al caffè:

130 g di acqua
145 g di glucosio
45 g di panna
45 g di cacao
1 tazzina di caffè espresso

Per la glassa al cioccolato

(di L. Montersino)
100 g di zucchero
100 g di destrosio
500 g di acqua
200 g di panna al 35% di grasso
300 g di gelatina di albicocche
150 g di sciroppo di glucosio
120 g di cacao
15 g di gelatina in polvere

Palline di riso soffiato ricoperto di cioccolato per decorare

Per l'Irish coffe:

1 tazzina di caffè espresso
1 bicchierino di  Baileys Original
25 ml di panna montata
Scaglie di cioccolato per decorare

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

Per il cuore fondente al caffè: unire in un pentolino l'acqua, il glucosio ed il caffè e portare ad ebollizione.
Aggiungere il cacao setacciato e la panna e portare nuovamente ad ebollizione. Lasciare raffreddare e versare nelle semisfere di silicone.
Mettere in congelatore finché si siano completamente solidificate.

Preparare la daquoise: in una ciotola montare a neve gli albumi con la prima quantità di zucchero. Incorporare mescolando dall'alto verso il basso la farina, la farina di mandorle ed il restante zucchero, che avremo precedentemente mescolato.
Stendere su una teglia rivestita di carta da forno dando alla daquoise lo spessore di 2 cm e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti.
Appena tolta dal forno, coppare la daquoise con un coppapasta della misura della base delle cupolette che ci accingiamo a fare.

Preparare la bavarese al Baileys : riscaldare il latte in un pentolino.
Nel frattempo sbattere lo zucchero con i tuorli in una ciotola fino a renderli spumosi.
Aggiungere il latte e filo mescolando continuamente e trasferire il tutto in un tegamino.
Cuocere su fuoco basso continuando a mescolare, fino a farlo bollire.
Versare la crema in una ciotola in cui avremo messo il cioccolato tritato e mescolare.
Aggiungervi la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e strizzata e mescolare con un mixer ad immersione e lasciare raffreddare.

Quando il composto si sarà raffreddato, aggiungere il Baileys e la panna montata

Foderare di pellicola per alimenti degli stampini a forma di cupolette e riempirli per metà con la bavarese.
Poggiare al centro una/due semisfere al caffè e riempire con la restante bavarese fino ad 1 cm dal bordo.
Poggiarvi sopra il disco di daquoise con la parte superiore rivolta verso la bavarese.
Porre in congelatore per una notte.

L'indomani preparare l'Irish coffe mettendo in una tazzina il caffè espresso zuccherato ed aggiungendovi ilBaileys .
Coprire di panna montata e scaglie di cioccolato solo prima di servire.

L'indomani preparare la glassa:
Amalgamare bene tutti gli ingredienti tranne la gelatina in polvere. Mettere tutto sul fuoco e fare cuocere a 105°C.
Fuori dal fuoco unire la gelatina in polvere precedentemente ammollata in 5 volte il suo peso di acqua fredda.
Mixare bene il tutto ed aspettare che la temperatura scenda a 35°C.

Prelevare le cupolette dal congelatore, estrarle dagli stampini e poggiarle su una gratella per dolci. Farvi colare sopra la glassa ricoprendo interamente ciascuna cupola.
Aspettare che la glassa si assesti e trasferire le cupolette nei piatti. Porre i piatti in frigorifero per almeno 2 ore prima di servire.

Decorare quindi le cupolette con le palline di riso soffiato al cioccolato, aggiungere le tazzine con l'Irish coffè, decorare il piatto con qualche goccia di Baileys e servire.

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

Cupoletta di bavarese al Baileys con cuore fondente al caffè e glassa al cioccolato ed Irish coffee

ed ora non ci resta che accendere il camino.

Anna Luisa






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Alla scoperta di Manfredonia e dintorni (parte seconda)

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A causa delle forti piogge notturne, le stesse che hanno causato così grandi danni a Benevento ed in altre zone, siamo costretti a rinunciare al tour con le 500 d'epoca per raggiungere le saline di Margherita di Savoia. Per fortuna l'organizzazione subito pensa ad un'alternativa, che non sarà certo un ripiego.

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Per Halloween, dolcetto o scherzetto? Per noi, la torta cimitero di Martha Stewart

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Torta cimitero di Martha Stewart

Non siamo soliti festeggiare Halloween e sicuramente troviamo molto più divertente il Carnevale soprattutto molto più vario a livello di vestiti, trucchi e maschere. Se però capita di invitare gli amici a cena un sabato sera e guarda caso si tratta proprio della sera di Halloween, non si può resistere al caro vecchio "dolcetto o scherzetto" e così accade che ci si faccia prendere la mano, ci si travesta e si faccia lo "scherzetto" facendosi trovare all'arrivo dei primi ospiti la sottoscritta con camice ed una siringa piantata in testa più ovviamente un trucco simil-zombie ed il caro maritino a terra con un coltello piantato in testa e finanche il sangue che esce dalla bocca. Il primo scherzo è riuscito, ma la cosa bella è che la prima coppia aveva deciso di vestirsi da vampira lei e da assassino mascherato lui con maschera bianca di Anonymous e felpa con cappuccio, insomma uno che se te lo trovi alle spalle muori di infarto prima che riesca a farti qualcosa.

All'arrivo della coppia successiva la prima coppia si aggiunge allo "scherzetto" e mentre lei è pronta ed assetata di sangue, lui spunta dietro una porta socchiusa.
La seconda coppia che arriva con pargolo/vampiro al seguito è spaventosa quanto la prima con lei vestita da vedova nera con tanto di velina e ragnone tra i capelli e lui con una serie di cicatrici disegnate sul volto e la felpa con cappuccio che effettivamente fa tanto film dell'horror.

Arriva l'ultima coppia, mentre la precedente si è immedesimata nella parte e si è nascosto lui dietro l'angolo dell'ingresso, lei è pronta ad intrappolare chiunque entri nella sua ragnatela ed il bambino ha deciso di imitare Fabio e fare il morto con un chiodo piantato in testa.
La famigliola arriva con Dracula in persona accompagnato da un babyvampiro tra le braccia e due zucche di Halloween, madre e figlia, che nonostante il vestito poco spaventoso, sono riuscite ad interpretare benissimo la parte del film dell'horror.
Mentre scherzavamo e ridevamo del fatto che ci eravamo vestiti tutti in modo "spaventoso", entra all'improvviso nel salotto un vecchiaccio con una maschera terribile, addirittura lanciandosi per terra...momento di panico perché non aspettavamo nessun altro ospite e perché non aveva suonato alla porta...ma ad Halloween è permesso qualsiasi scherzo e l'amico che non sapeva se sarebbe venuto ci ha fatto la "bella sorpresa" finale.

Per essere una semplice cena e per non aver detto nessuno che si sarebbe truccato, direi che ne è uscita una festa di Halloween come si deve e, considerando la quantità di vino che abbiamo bevuto, Hallo-wine come l'ha battezzata Fabio.

Ma anche se c'è stato lo "scherzetto" non poteva mancare il "dolcetto" e così ho preparato una torta di Martha Stewart con un nome che sembra detto da Fabio "I scream" perché nella versione originale c'era il gelato. Ho modificato la versione della Stewart sostituendo il gelato alla panna con pezzetti di Bounty, con una crema alle mandorle con granella di mandorle; ed il gelato al cioccolato con pezzetti di Mars, con la crema al cioccolato con cubetti di caramello. Il risultato è stato molto gradito da tutti, così come l'aspetto "cimiteriale" del dolce.

Torta cimitero di Martha Stewart

I scream - Torta cimitero

(di Martha Stewart)

Per il fondo della torta:

125 g di biscotti secchi
200 g di burro

Per le creme:

250 g di latte
50 g di panna
45g di tuorli d'uovo
15 g di amido di riso
40 g di zucchero
110 g di cioccolato fondente
110 g di crema di mandorle
50 g di mandorle tritate
50 g di cubetti di caramello

Per il "terreno"

100 g di biscotti la cacao

Per le lapidi:

biscotti tipo lingue di gatto (ho usato i Cereal-yo di Vitasnella)

Torta cimitero di Martha Stewart

Preparare il fondo della torta: sciogliere il burro in una ciotola a microonde o in un tegamino a fuoco lento.
Sbriciolare i biscotti in un tritatutto e versarvi il burro a filo continuando a tritare. Mettere l'impasto in uno stampo 11x35 cm e pressarlo con l'aiuto di un cucchiaio sulla base e lungo le pareti in modo da formare un guscio.
Mettere in frigo la teglia per almeno 45 minuti.

Frullare i biscotti al cacao e metterli da parte.

Nel frattempo preparare le creme: riscaldare il latte con la panna.

A parte, sbattere i tuorli con lo zucchero ed unirvi l'amido di riso setacciato.
Versarvi a filo il latte e la panna, poco alla volta e continuando a mescolare.
Mettere il composto in un tegame e cuocere a fuoco lento mescolando spesso, finché la crema non inizia a bollire.
Appena tolta dal fuoco, versare la metà della crema in una ciotola in cui avremo messo il cioccolato tritato e l'altra metà nella ciotola in cui avremo messo la crema di mandorle.
Mescolare ciascun composto fino ad ottenere due creme di colore omogeneo, coprire con la pellicola per alimenti a contatto con la crema e fare raffreddare velocemente.

Quando le creme saranno completamente fredde, unire le mandorle alla crema bianca ed i cubetti di caramello a quella al cioccolato.

Versare la crema alle mandorle nello stampo riempendolo per metà altezza e metterla in congelatore per 15 minuti.
Versarvi sopra l'altra crema e mettere il tutto a raffreddare in frigo per almeno 3-4 ore.

Prima di servire, cospargere il dolce con la polvere di biscotti al cacao e disporvi le "lapidi"ottenute tagliando a metà i biscotti.

Volendo, potete incollare con un po' di cioccolato delle caramelle a forma di teschio o di zucca di Halloween sui biscotti, come ho fatto io per la torta che ho preparato alle nipotine.

Torta cimitero di Martha Stewart

Allora, dolcetto o scherzetto?

Anna Luisa







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Cenando sotto un cielo diverso on the road, il resoconto.

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Lo scorso 25 Ottobre, a Gragnano, storica città della pasta, si è svolta la manifestazione "Cenando sotto un cielo diverso on the road", di cui già vi avevamo parlato qui. Si tratta di una bella manifestazione che coivolge più di 50 chef, tra cui anche 5 stellati Michelin e che ha come scopo la solidarietà. La manifestazione si è svolta nella cornice della Valle dei mulini, luogo molto caratteristico di Gragnano.
Vi lasciamo alcune foto dell'evento e vi invitiamo a partecipare alle prossime edizioni.





















































Fabio ed Anna Luisa